Rutelli-Fassino ricominciano a litigare

Se l'obiettivo della sua intervista al «Corriere» era quello di riaccendere le polemiche sul partito democratico, Rutelli ci è riuscito in pieno. Non è stata una giornata esaltante per il progetto del nuovo partito che dovrebbe nascere dall'unione di Ds e Margherita. Rutelli, nella sua intervista al Corsera, ha posto due macigni pesanti come una casa: il primo è il sostegno al centrista Francois Bayrou e non alla socialista Segolene Royal nella disfida per le presidenziali francesi («l'avanzata di Bayrou è affascinante»); il secondo, la promessa che la Margherita «non entrerà mai nel Partito socialista europeo». «Dovremmo diventare socialisti - si è chiesto - quando il Pse è minoranza in Europa?». Non sono posizioni nuove (anche Prodi, sponsor numero uno del Pd, si era pronunciato per Bayrou, e l'allergia di Rutelli per il Pse è cosa nota), ma hanno provocato un mezzo terremoto. Anche perchè non potrebbero essere più lontane dal peana del socialismo europeo fatto dal segretario Ds Piero Fassino. Il ragionamento del leader della Quercia è il seguente: se il Pd vuole rappresentare il riformismo «allora deve stare come collocazione dove stanno gli altri partiti riformisti, che sono organizzati in due forum: l'Internazionale Socialista e il Pse». Tanto più che a queste organizzazioni aderiscono anche partiti che socialisti in senso stretto non sono e che, per accoglierne di nuovi, il Pse si accinge a cambiare lo statuto. Nei Ds il fronte del no al Partito democratico trova nuovi spunti di polemica. Il Correntone di Mussi, i socialisti di Spini, la sinistra ecologista della Bandoli e la terza mozione di Angius reagiscono con una raffica di dichiarazioni di censura di Rutelli che suonano come un unico: «Visto?». Spini commenta: «È vero che è tempo di saldi, ma non si può accettare che il patrimonio ideale della sinistra democratica italiana sia svenduto al ribasso». Mussi incalza: «La buferetta polemica tra Fassino e Rutelli sulla natura del Pd è un pezzo surreale di pop-art». Perche? «Perchè nella mozione Fassino non c'è scritto che il Pd debba entrare nel Pse». Angius dà atto a Rutelli di aver parlato chiaro, ma aggiunge che se i Ds, nonostante questo, andranno avanti sulla strada del Pd, subiranno «una regressione politica e culturale impressionante». Sostiene la Bandoli: «Ormai le opinioni dei vertici Ds e di Rutelli divergono ogni giorno di più, non possiamo continuare a tacerlo ai nostri iscritti». Dall'esterno si fa beffe della situazione Roberto Villetti: dopo la sortita di Rutelli il Pd «somiglia sempre di più a un quiz della Settimana enigmistica». E nel dibattito si inserisce anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti che, spronato da Giuliano Ferrara, chiede ai Ds di fermare «la costruzione di nuove case» e di avviare una discussione sul futuro della sinistra in Italia. Per dare vita a un grande partito della sinistra - si incuriosisce Ferrara - dai Ds in poi? E Bertinotti risponde allusivo: «Fuochino...».