Buttiglione, presidente dell'Udc, attacca «L'errore di Silvio è averci trascurato»
Di stringere il rapporto con la Lega dando per scontato quello con l'Udc e di non aver proposto un governo istituzionale all'indomani della crisi della maggioranza». Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, risponde a tono alle recenti accuse di Berlusconi ai cosiddetti «politicanti» che gli avrebbero messo i bastoni tra le ruote. Minimizza il gesto di Follini di sostegno all'Unione e indica la strada per la riforma della legge elettorale. La riforma della legge elettorale come va affrontata? «Prima bisogna domandarsi a cosa serve una legge elettorale. Serve a creare le condizioni affinchè possa esprimersi la volontà del popolo. Molti hanno il mito della stabilità. Si limitano a dire che il governo deve durare 5 anni anche se durante la legislatura non produce niente. È una superstizione quella di credere che attraverso la legge elettorale si può dare stabilità al sistema politico. Le aggregazioni per governare nascono dalla politica non dalla legge elettorale». Ma l'Udc quale soluzione propone? «La legge tedesca consentirebbe di far emergere aree realmente presenti nel Paese che potrebbero anche allearsi per governare. Fini teme che la legge tedesca faccia finire il bipolarismo ma non è vero. Semmai finisce questo tipo di bipolarismo che alimenta la faziosità e la demonizzazione dell'avversario. Occorre invece una legge che determini un bipolarismo più mite». Sono possibili larghe intese con la maggioranza sulla riforma elettorale? «È quello che ci proponiamo di fare. La prossima settimana ci troveremo a parlare con Forza Italia, la Lega e Alleanza nazionale e poi anche a parlare con la maggioranza». L'Udc ha intenzione di fare da apripista per il centrodestra sulla legge elettorale? «Apripista lo siamo già; siamo gli unici che hanno posto un progetto organico di riforma mentre dalle altre parti siamo alla pregiudiziali». A quale altre parti si riferisce? «A tutti quelli che vogliono fare una riforma-non riforma». Se non si raggiunge un accordo il referendum andrebbe bene? «Il referendum sarebbe jattura perchè peggiorerebbe i difetti del vecchio sistema. Si formerebbero due liste elettorali che si sfascerebbero subito». Sull'Udc circolano tante voci: che state trattando sotto banco con l'Unione, che siete pronti a abbandonare Berlusconi, e così via. Che c'è di vero? «Tra Prodi e Berlusconi abbiamo scelto Berlusconi e se necessario sceglieremo ancora Berlusconi». Solo «se necessario»? «Noi lavoriamo per costruire un sistema in cui ci sia un bipolarismo mite non dello scontro permanente. Se qualcuno pensa che vogliamo abbandonare il centrodestra sbaglia. Ma se qualcuno pensa che vogliamo un altro centrodestra ha ragione». Anche lei dà del «traditore» a Follini? «L'unico vantaggio dell'operazione di Follini è che ha messo in chiaro che noi andiamo da una parte e lui dall'altra. Noi vogliamo un centrodestra riformato». Quali errori ha compiuto Berlusconi? «Da tempo l'Udc ha proposto una federazione tra Forza Italia e Udc alla quale potrebbero allearsi An e la Lega invece Berlusconi ha fatto il contrario». In che modo Berlusconi ha sbagliato con l'Udc? «Invece di stringere il rapporto con l'Udc, lo ha dato per scontato e ha stretto con la Lega. Ci ha considerati residuali e in questo modo ha spostato l'asse della coalizione a destra. In questo ha sbagliato». Per questo vi siete smarcati da Forza Italia? «Noi vogliamo un centrodestra riformato e una nuova legge elettorale può aiutare. Bisogna qualificarsi di più sui valori. Le liberalizzazioni devono essere il perno del nuovo programma di governo. Bisogna inoltre spostare 30 miliardi di euro alla politica della famiglia, destinare 154 euro a bambino da vedere in che modo e attuare misure a sostegno delle famiglie in difficoltà. Poi il sostegno alle donne perchè possano diventare madri». Riprende la discussione in Parlamento sui Dico, che farete? «I Dico, mi pare ovvio, non passeranno. Il vero tema del disegno di legge è il matrimonio degli omosessuali; gli eterosessuali non si mobilitano. Il riconoscimento degli