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La polemica

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E lo Sdi lancia l'opa sui Ds: venite con noi

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Nelle alleanze già sperimentate è emersa la tattica della sopravvivenza dello Sdi e non la strategia della difesa dell'autonomia e dell'identità socialista, che forse si è intravista di più nell'impegno con Prodi a costruire la «seconda gamba dell'Ulivo» per superare un centro-sinistra incentrato sulla Quercia e i suoi cespugli. Il passaggio di testimone da Prodi a Rutelli non ha prodotto i risultati sperati, concludendosi anzi con l'operazione manichea di costruzione a tavolino del Partito Democratico, dalla fisionomia simile «all'icocervo di crociata memoria», ricordato da Luciano Pellicani, direttore di Mondo Operaio, dall'identità pasticciata e non riconducibile a quella dei partiti della Sinistra Europea. Se poi nel Pd si intende travasare solo la storia del Pci e della sinistra Dc stiamo assistendo ad una riedizione «bonsai del compromesso storico», come l'ha definita il sottosegretario agli Esteri Ugo Intini. In un contenitore simile Boselli non vuole entrare per evitare che la tradizione socialista finisca nei magazzini polverosi del museo della politica. Per questa ragione Boselli ha partecipato, (chiamando De Michelis, Bobo Craxi, Formica, Signorile, Zavattieri), al convegno di Bertinoro per avviare lla Costituente Socialista e al più ampio dibattito per la costruzione, in parallelo a quella per il Pd, di una forza della sinistra riformista su cui si è trovata sintonia con la minoranza diessina (Mussi, Angius, Spini, Salvi) e « laici» come Macaluso e Caldarola che temono la scissione dei Ds dal Pse e dall'Internazionale Socialista.

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