I comunisti non perdonano, via Turigliatto
Il partito che ha come segretario Franco Giordano, un fedelissimo del presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, in questo modo cerca di chiudere il caso del senatore «dissidente» che mercoledì scorso non aveva voluto votare la relazione sulla politica estera del ministro degli Esteri Massimo D'Alema, contribuendo in questo modo a causare la crisi del governo. Con 14 voti favorevoli su 25 (ma con sei voti contrari) l'organo direttivo del Prc ha deciso l'allontanamento di Turigliatto per due anni, il massimo previsto. I dettagli dell'epurazione si leggono in un comunicato che motiva la scelta del partito: «La non partecipazione al voto del compagno Turigliatto se non è stata la causa della caduta del governo, ha tuttavia creato grave tensione all'interno e difficoltà all'esterno del partito, indicato come corresponsabile primo della crisi, come quello che avrebbe aperto la porta a un possibile ritorno della destra alla guida del governo». Turigliatto, che è stato già sospeso dal gruppo parlamentare di Rifondazione Comunista dopo l'astensione di mercoledì scorso ha accolto «dispiaciuto» la notizia: «Mi fa male questa espulsione, che però penso faccia male anche al partito. Pensavamo che queste fossero cose del passato, ma non è così. Il mio gesto è stato un atto normale». Però poi ha aggiunto, venando le sue parole con un filo di ironia: «Mi hanno espulso, ma non so neanche se tra due anni ci sarà ancora Rifondazione. Hanno criminalizzato me e Rossi per nascondere la debolezza sociale del governo. Il governo sta aprendo la strada al populismo della destra». La «sentenza», che ricorda il vecchio metodo adottato nell'Unione Sovietica di un tempo, quando comandavano Stalin ed i suoi successori, non è andata giù agli esponenti di «Sinistra critica», la corrente cui appartiene il senatore «trozkista». «Siamo tutti Turigliatto» si legge in un comunicato mentre il portavoce dell'area, il deputato Salvatore Cannavò, ha espresso «totale solidarietà politica, umana e morale» chiedendo un congresso straordinario del partito per discutere della questione. Intanto giungono lettere di solidarietà a Turigliatto nella sede romana di viale del Policlinico del quotidiano di Rifondazione Comunista, Liberazione: tanto che si moltiplicano le voci che prevedono una scelta del direttore Piero Sansonetti di dedicare almeno due pagine, nei prossimi giorni, alle numerose missive inviate dai militanti. [email protected]