Udc, Casini tende la mano a Giovanardi
Il consiglio nazionale del partito centrista tornerà a riunirsi oggi, l'ultima volta era accaduto prima della pausa natalizia. L'unico punto all'ordine del giorno è la convocazione del congresso straordinario che dovrebbe tenersi nella seconda metà di marzo. Il segretario Cesa farà una relazione introduttiva sulla situazione politica. È possibile che il suo discorso contenga una dichiarazione chiarificatrice rispetto all'apertura di tre giorni fa di Mario Baccini. Il vicepresidente del Senato aveva detto, a margine della commemorazione di Bettino Craxi, che «l'Udc guarda al futuro del Paese, ad una sinistra e un centro moderati, i veri presupposti per un governo reale e non elettorale del Paese». Una frase che non è piaciuta a Giovanardi, il quale oggi potrebbe chiedere un chiarimento. «Se lo farà, gli sarà dato: l'Udc non va a sinistra», spiega un deputato vicino al segretario. Che cosa vuol dire? Che il partito non cerca intese con i Ds, piuttosto lavora per costruire un partito dei moderati. E per farlo dialoga con laici e cattolici che sono a destra e a sinistra. Insomma, ha aperto canali preferenziali con lo Sdi di Boselli e con il Nuovo Psi di Craxi nella speranza di scardinare a piccoli passi l'attuale bipolarismo. Il che non significa dimenticare l'asse con i cattolici, tanto che Clemente Mastella dice apertamente di «riscontrare delle convergenze con Casini e Follini sulla politica estera, sulle liberalizzazioni, sui valori etici». Ma c'è tempo per discutere, perché è più probabile che al consiglio nazionale Udc di oggi non si verificheranno scontri: tutti d'accordo sul regolamento congressuale (anche se non si possono escludere sorprese), e tutti sembrano pronti a rinviare la resa dei conti direttamente all'assise di marzo. Non a caso Casini vuole alzare il livello del dibattito. E per questo ha chiesto a Rocco Buttiglione (che interverrà oggi dopo Cesa) di provocare il dibattito sui contenuti. Il presidente del partito conferma: «È vero - spiega Buttiglione - Ho preparato cento domande sulle quali i dirigenti dell'Udc saranno chiamati a rispondere. Dall'identità del partito al ruolo della famiglia, dalla riforma dello stato sociale al futuro dell'Italia passando per le politiche di sostegno degli anziani». Frattanto Casini non tralascia qualche stilettata al centrodestra: «Ci si sta accorgendo - dice in un'intervista al Tg5 - che una grande opposizione deve avere a cuore gli interessi generali del Paese. Liberalizzare vuol dire abbassare prezzi, a vantaggio dei cittadini. Non è una sfida che ci può lasciare indifferenti. Sono contento che un po' tutti nel centrodestra stiano manifestando questa disponibilità». Insomma, io l'avevo detto... F. D. O.