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«L'operazione? L'ho fatta per colpa di Diliberto»

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Il presidente di Forza Italia viene accolto da circa 1000 persone al comizio elettorale ai Magazzini del cotone della città del Tigullio. Un Berlusconi che, appena arrivato, vedendo forse anche le facce dei curiosi rassicura: «Sto bene!». Con l'ironia che gli è propria racconta l'intervento chirurgico al cuore di qualche settimana fa. «Voglio rassicurare tutti - esordisce il presidente di Forza Italia - sono andato a Cleveland per esaudire i desideri dei miei figli e per mettere un salvavita. Non ne avevo assolutamente bisogno, ma tutti intorno a me piangevano». E romanzando un pò la vicenda, stemperandola con qualche battuta ironica, il Cavaliere lo dice apertamente. «Ho un cuore di atleta io, che batte piano». E non si ferma, anzi si diverte e continua: «La notte sono attivo come non mai e arzillo tanto che se prima dormivo tre ore ora ne dormo due. Lo dico alle signore: sono pronto a prendere il numero di telefono e anche ad innamorarmi». A questo punto parte la stoccata per il centrosinistra: «Il mio cuore batte piano, ma se per caso durante il sonno penso a Prodi mi vengono le extrasistole e così dai trenta normali battiti al minuto me ne vengono due in più». Ma non solo. C'è anche peggio. «E se per caso sogno anche Bertinotti e Diliberto sono altri due battiti». Ecco perché, a Cleveland «mi hanno aumentato il minimo da 30 a 42 battiti al minuto». Tutto il racconto va avanti tra la gente che ride e si diverte da un lato e, dall'altro, si rincuora sulla sua salute. C'è addirittura chi, in platea commenta «hai visto come sta bene», «Dio lo deve benedire», «Speriamo che continui sempre così». Ci sono telecamere, macchine fotografiche e registratori a ogni angolo della sala. Scherza anche con i due candidati alle prossime amministrative. Di Enrico Musso, in corsa per la poltrona di sindaco di Genova dice «è una persona in gamba», uno studioso. E poi «suona l'organo e voi ricordate che anche io dai salesiani suonavo l'organo, quindi siamo colleghi!». Alla fine del comizio, Berlusconi torna a tuffarsi tra la gente, nel popolo della Cdl che lui tanto ama e che a Genova ha fatto di tutto per dirgli «siamo con te», ma soprattutto «manda Prodi a casa, non ne possiamo più!». Qualche signora anziana gli si avvicina, con fare materno per dire «Sei nelle nostre preghiere, non ti stancare». Tante le foto scattate con i giovani, la maggior parte di sesso maschile, tanto che Berlusconi fa una battuta e dice «faccio il gay solo per questo momento». Ed proprio ai giovani che il leader azzurro, tra un autografo e l'altro, si raccomanda in modo accorato. «Lavorate bene nei circoli della libertà, ora è fondamentale». Tra i tanti giovani presenti c'è anche uno dei giovani contestatori della Cattolica di Milano che ha protestato contro Romano Prodi. Davide Zoppi, lo studente del primo anno di giurisprudenza, protagonista insieme ad altri della contestazione al presidente del Consiglio. Zoppi urla: «Presidente, si faccia una foto col contestatore della Cattolica». Pronta la risposta del leader azzurro: «Sì, facciamo una foto con il contestatore di Milano». Lo studente sale a fatica sul palco, facendosi largo tra la folla. Dopo aver immortalato il momento, Zoppi scende gongolando. Poco prima di andare via alla volta di Milano è lo stesso Berlusconi a ricordare la vicenda dell'Università Cattolica, definendo «paradossale» la decisione di conferire una laurea honoris causa a Prodi, così come «altrettanto paradossale - aggiunge - è il fatto che lui l'abbia accettata». Gia. Ron.

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