Il segretario nazionale
Cesa senza limiti, tende la mano pure ad Amato«Siamo disponibili a discutere per l'interesse del Paese sul progetto delle città metropolitane»
Spiega il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa intervenendo a Ponte di Legno (Brescia) a un'iniziativa di partito: «Attendiamo di conoscere il contenuto della proposta di Amato. L'Udc è una forza responsabile, disponibile a discutere e a confrontarsi nel merito, su basi concrete, nell'interesse del Paese. Lo faremo anche sul progetto delle città metropolitane, quando sarà definito». Cesa aggiunge che «per ora siamo dinanzi ad una intenzione ad un progetto pasticciato e datato di almeno vent'anni che genera solo confusione e aspettative. Al governo chiediamo di venire allo scoperto, superare la fase degli annunci ed entrare in quella della concretezza». Ma Maurizio Ronconi si spinge oltre invece sul disegno di legge relativo alla nuove città metropolitane. Per il vicecapogruppo alla Camera è infatti «apprezzabile e condivisibile l'impostazione del decreto sulle liberalizzazioni dei servizi pubblici proposto dal ministro Lanzillotta anche perché va nella direzione auspicata da molti nel centro destra». «C'è da dire però - aggiunge - che gli enti locali, le amministrazioni comunali governate dalla sinistra si sono sempre mosse e tuttora deliberano in modo assolutamente difforme, favorendo monopoli localistici, società miste controllate dal pubblico esercitando un controllo clientelare assolutamente impermeabile». «Questo - conclude Ronconi- non fa certo essere ottimisti circa l'iter parlamentare del decreto della Lanzillotta che sarà certamente osteggiato dalla sinistra di governo». Insomma, i centristi continuano sulla linea della mano tesa. Sulle liberalizzazioni, sulle riforme istutuzionali, sulla modifica delle città metropolitane: è un continuo via libera alle proposte che provengono dal governo. In particolare dai ministri diessini e della Margherita. Difficile che si tratti solo di un caso, più probabile che sia l'inizio di una sorta di trattativa sotterranea che porterà a novità anche in Parlamento.