E sul palco arrivano i giovani

Alcuni di loro, come Andrea Orlando (responsabile organizzazione Ds, classe 1969), sono già ai vertici del partito. Altri ci arriveranno e, per il momento, fanno i segretari di sezione in giro per l'Italia. Sono «i capelli biondi, castani e neri che superano quelli bianchi» (Piero Fassino). Sono «dirigenti nuovi, giovani e giovanissimi» (Massimo D'Alema). Sono, la «generazione Partito Democratico» quelli su cui sia il segretario che il presidente della Quercia puntano per costruire il nuovo soggetto. Il simbolo del «nuovo che avanza» è sicuramente Gaia Fratini, segretaria della sezione di Arezzo, 25 anni. È lei, con la sua relazione, ad aprire assieme ad Orlando la terza assemblea nazionale dei segretari di sezione. Capelli chiari, viso magro, occhi vivaci è una che, come dice lei stessa, «parla diretto». E non mente. «Sono nata nel 1982 - dice - e non ho vissuto nessuna delle svolte più importanti del partito. Mi sono iscritta ai Ds grazie all'Ulivo un progetto in cui si riconoscono anche molti dei miei coetanei che votano a sinistra e non si riconoscono in un partito». È anche per loro che, secondo Fratini, ha senso oggi dar vita a «metodi diversi di coinvolgimento», far nascere il Partito Democratico. Questo però non significa non tenere conto delle «perplessità di alcuni compagni». «Serve un percorso di discussione perché - spiega - gli obiettivi sono comuni». Pienamente d'accordo con lei Iacopo Emiliani, 26 anni, segretario della sezione Mazzini di Roma (la stessa di D'Alema). Anzi, come esempio di una convergenza possibile, cita proprio la sua esperienza personale. «È dal 2000 - racconta - che la nostra sezione ospita Ds, la Margherita e la Cgil. E originariamente dovevano esserci anche Prc e Pdci. Ognuno ha i suoi spazi ma facciamo tantissime iniziative comuni. Insomma, da noi l'idea del Pd è già molto evoluta». Emiliani non pensa che l'esperienza del Pci sia da buttare ma, aggiunge, «la società attuale è un'altra cosa». «Il Partito Democratico - continua - si avvicina di più alle richieste della società». Insomma, i giovani marciano compatti verso il Partito Democratico? Non tutti. Non lo fa, ad esempio, Stefano Bazzini, 37 anni, segretario della sezione Milano centro (area sinistra Ds). «Noi stiamo nel Pse - esordisce -. I Ds vanno rifondati perché ci sono dei problem, ma in Italia serve una forza socialista e di sinistra». E sui suoi «colleghi» aggiunge: «La maggior parte fa riferimento alla mozione Fassino che nell'ultimo congresso raccolse la maggioranza è chiaro che sono d'accordo sul progetto del Pd. Ma le assicuro che nelle sezioni, tra la gente, i dubbi sono molto diffusi. Se fossi in loro qualche preoccupazione ce l'avrei». N. I.