Latina, Frosinone, Rieti, L'Aquila le sfide decisive
A livello locale, però, la campagna elettorale è in corso dalle elezioni politiche e i due poli, a parte qualche zona «felice», sono meno uniti di quanto vorrebbero dimostrare. Si andrà alle urne nella seconda città del Lazio, Latina, dove il sindaco uscente Vincenzo Zaccheo, di An, eletto nel '92 con quasi il 70% dei consensi, nel sondaggio sul gradimento del Sole 24 ore ha conquistato una trentina di posizioni. Una candidatura unica della Cdl, malgrado qualche «mal di pancia» all'interno della stessa Alleanza Nazionale che probabilmente verrà risolta dall'immininete congresso. Il commissario del partito, l'on.Riccardo Pedrizzi, ribadisce che c'è l'appoggio anche della Nuova Democrazia Cristiana, dei Socialisti autonomi, di Fiamma Tricolore e di Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, che a Latina è consigliere Provinciale. C'è anche la lista «Latina Sociale», che pur raccogliendo qualche «nostalgico» della Destra e comunque i seguaci dell'ex sindaco missino Ajmone Finestra pare appoggerà Zaccheo. Sostegno totale, dunque, ad An di Forza Italia e Udc che chiederanno lo scambio di favore negli altri Comuni dove si presenteranno separati: Sezze, ex roccaforte rossa, alla fine della prima legislatura di centrodestra, Sabaudia, Gaeta e Cori. Il candidato che l'Unione propone per lo scontro con Zaccheo è uscito dalle primarie dello scorso 3 dicembre: Maurizio Mansutti, Margherita, sindaco democristiano per pochi mesi nel '93. Il suo cavallo di battaglia, anche se non ha ancora presentato il suo programma, è il piano regolatore o, meglio, più regole nell'urbanistica. A Rieti il sindaco uscente è Giuseppe Emili, An, che ha annunciato la sua ricandidatura certa dopo un incontro con i vertici regionali dell'Udc, partito che a livello locale, però, «frena» ritenendo più utile un'aggregazione di centro, un terzo polo che anche i partiti minori del centrosinistra vanno minacciando. Il candidato presentato dalla Sinistra radicale, Gaetano Papalia, patron della squadra di basket, riscuote il gradimento di una parte dei Ds ma non della Margherita che vorrebbe accaparrarsi la seconda poltrona dopo quella della presidenza della Provincia. E non trovando il bandolo della matassa le primarie sono ancora lontane. Un po' come a Frosinone, dove lascia il municipio, dopo due legislature, il diessino Domenico Marzi, attualmente in rotta di collisione con i vertici del suo stesso partito. E mentre lo Sdi non vuole andare alle primarie, l'unico nome di un possibile successore è quello di Michele Marini, vice sindaco e segretario provinciale della Margherita. I Ds non hanno candidati mentre si stanno organizzando sette liste civiche. La Cdl invece presenta tre candidati: Nicola Ottaviani, Fi, Franco Lunghi di An e Adriano Piacentini dell'Udc. In Abruzzo si andrà al voto all'Aquila e ad Avezzano. Nella città delle 99 cannelle lascia dopo 10 anni Biagio Tempesta di An che si dice pronto a ripresentarsi tra 5 anni. Ma mentre la Cdl ancora non ufficializza il suo candidato, e forse lo farà direttamente Roma, prende corpo il terzo polo con l'Italia di Mezzo, che sta corteggiando l'ex Udc Giorgio De Matteis. L'Unione invece si presenterà alle primarie con sette candidati: tre della Margherita (soltanto uno, Vittorio Sconci, sostenuto dai vertici provinciali, gli altri due sospesi dal coordinatore e in attesa delle decisioni dei probi viri), un diessino, uno di Rifondazione e due dei movimenti cittadini. Ad Avezzano il candidato della Cdl (anche se l'Udc sta ancora alla finestra) è il sindaco uscente Antonello Floris di An che dovrà vedersela con uno dei due esponenti del centrosinistra che uscirà dalle primarie del 4 febbraio: Fabrizio Amatilli, capogruppo consiliare dei Ds, e Gino Milano, della società civile, appoggiato da associazioni e partiti vari.