Oggi incontro governo-sindacati
Gli strumenti individuati per centrare l'obiettivo sono meritocrazia, mobilità, esodi incentivati, valutazione del personale, riforma della dirigenza, sempre più simile al management privato, e informatizzazione a tappeto della macchina amministrativa. Prevista anche la stabilizzazione del precariato, dopo prove selettive. Secondo la tabella di marcia decisa, all'eventuale intesa di oggi seguirà in tempi rapidi la firma di un accordo più generale valido non solo per il comparto Stato, ma anche per la sanità e le autonomie locali, dopo il via libera da parte della Conferenza delle regioni, dei comuni e delle province. Un'intesa specifica interesserà, invece, successivamente i settori di scuola, università e ricerca considerando la loro specificità. La riunione programmata a Palazzo Vidoni, che in ogni caso non si preannuncia breve, dovrebbe portare alla sigla dell'accordo sul memorandum. Per il Governo dovrebbero essere presente oltre il ministro per le Riforme, Luigi Nicolais, il collega dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Sul tavolo, a questo punto, ci sono le modifiche richieste dai sindacati alla proposta dell'Esecutivo. Il ministro per le Riforme, Luigi Nicolais, non ha escluso che in alcuni settori potrebbero esserci esuberi e che per i più anziani si potrebbero prevedere prepensionamenti. «In questo caso dovremo concordare un'uscita dolce, perché dobbiamo tenere conto che quando mettiamo in prepensionamento del personale della pubblica amministrazione dal punto di vista economico non facciamo altro che cambiare capitolo di spesa: invece di pagare uno stipendio pagheremo una pensione, ma sempre noi Stato paghiamo». Ma per Nicolais, in caso di inefficienza dovranno essere puniti non solo l'impiegato, ma anche i dirigenti. La tesi del ministro è che se nel privato le performance di un'azienda si attribuiscono nel bene o nel male all' amministratore delegato, lo stesso ragionamento va applicato anche nel pubblico. In casi estremi, il protocollo prevede anche il licenziamento.