Pacs, le mozioni della Cdl spaccano i Dl

Ma la duplice e contemporanea iniziativa della Cdl ha già provocato polemiche fra maggioranza e opposizione e anche all'interno della stessa coalizione unionista. Il documento forzista, promosso da Isabella Bertolini e che ha raccolto l'adesione di 85 parlamentari «azzurri» impegna «il governo a non adottare iniziative legislative o amministrative che prevedano o comportino l'equiparazione fra la convivenza e la famiglia, la registrazione della coabitazione come presupposto per modificare le pensioni di reversibilità a danno del coniuge che dovrebbe esserne il legittimo beneficiario, la parificazione delle convivenze omosessuali a quelle eterosessuali in generale, e soprattutto in particolare su questioni delicate come la legittimazione all'adozione, o come l'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Inoltre, prevede di non procedere all'equiparazione, agli effetti anagrafici, alla famiglia di insiemi di persone legate da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso Comune». «Si tratta di un atto di indirizzo - spiega la parlamentare di Forza Italia - che impegna il governo, che aveva in animo di presentare una proposta di legge entro il 31 gennaio. Ovviamente non possiamo bloccare il Senato, che ha già iniziato a discutere dei disegni di legge, perchè il Parlamento è sovrano. Però la mozione, se approvata, impegnerebbe il governo su una linea ben precisa». Simile il senso della più «morbida» mozione Udc firmata da Luca Volontè e sottoscritta dai deputati centristi. Quest'ultima impegna il governo «ad avviare iniziative di promozione della famiglia fondata sul matrimonio» e a non intraprendere azioni che possano, «attraverso il riconoscimento del rilievo pubblico alle convivenze more uxorio, comprese quelle tra le persone dello stesso sesso, attribuire a tali formazioni» gli stessi diritti di cui godono le coppie sposate. Oltre alle prevedibili polemiche fra minoranza e maggioranza, la questione Pac continua a registrare punti di vista molto diversi anche all'interno dell'Unione. «È impossibile riconoscere i diritti senza riconoscere e certificare la relazione. E questa relazione non può essere la mera convivenza», sostiene Andrea Papini, membro della Direzione della Margherita, rispondendo al collega di partito Luigi Bobba, che si è detto pronto a votare la mozione Udc, sulla questione delle coppie di fatto e richiamandosi direttamente al programma dell'Unione. «Fare come Bobba, che ipotizza che sia sufficiente registrare all'anagrafe il fatto che due persone vivono sotto lo stesso tetto, contraddice totalmente il programma del centrosinistra. Perchè si dia luogo all'Unione civile di cui parla il programma e al conseguente riconoscimento dei diritti, è necessario, secondo l'intesa raggiunta, che vi sia l'elemento di volontarietà». E Angelo Piazza (Rnp) rincara la dose: «Lasciano senza parole le prese di posizione di alcuni, per fortuna pochi, colleghi della Margherita e dell'Udeur».