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Faccia a faccia al Quirinale

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I tempi non sono ancora chiari, ma il primo appuntamento utile per discutere e magari approvare parte della «lenzuolata» messa a punto dal ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, potrebbe già essere il Consiglio dei ministri di venerdì (anche se fonti vicine al premier fissano come orizzonte temporale «entro gennaio»). Il premier, accompagnato dal sottosegretario alla presidenza Enrico Letta, ne ha parlato ieri nel consueto faccia a faccia mensile con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Un appuntamento fissato da tempo che, secondo fonti del Quirinale, sarebbe stato incentrato soprattutto sulla politica interna. Tra i temi sul tavolo il «dopo-Caserta» e il calendario delle riforme che il governo intende affrontare nei prossimi mesi (i due avrebbero toccato anche il delicato tema delle pensioni). Obiettivi strategici certo, ma anche scadenze parlamentari visto che in discussione alla Camera ci sono numerose leggi delega che devono essere portate avanti. Alcune di queste riguardano proprio il tema delle liberalizzazioni argomento su cui il Professore - così avrebbe assicurato al Capo dello Stato - vuole dare un'accelerazione. Dopotutto è stato proprio il conclave casertano a «promuovere» il premier come regista unico sulle liberalizzazioni. E non è un caso che, ormai da settimane, i collaboratori più stretti del ministro Bersani ripetano quasi ossessivamente un'unica frase: «Il testo è pronto, appena Prodi ci darà l'ok lo tireremo fuori». E l'ok potrebbe arrivare già venerdì anche se una decisione definitiva verrà presa solo nel pre-consiglio di domani pomeriggio. Ma il colloquio tra Prodi e Napolitano è stata anche l'occasione per parlare del giro di orizzonte svolto dal ministro Vannino Chiti sulla riforma della legge elettorale e, soprattuto, di Europa. La visita romana del commissario Ue Barroso (che ha incontrato sia il premier che il Capo dello Stato) e il viaggio del Professore in Slovenia, Romania e Bulgaria, sono stati lo spunto, dicono al Quirinale, per fare il punto sul processo di integrazione europea e sui rapporti tra Italia e Ue. Un tema da sempre caro al Capo dello Stato che, non a caso, gli ha dedicato ampio spazio nel suo discorso di fine anno. «L'Italia conterà nel mondo che si trasforma sotto i nostri occhi solo se conterà di più l'Europa» erano state le sue parole. E non è un caso che, mentre Prodi è impegnato al fianco del presidente di turno della Ue Angela Merkel, a festeggiare l'ampliamento dell'Unione a est, il Capo dello Stato sia già pronto per un tour europeo che lo porterà prima in Spagna, poi a Strasburgo e, infine, in Germania per festeggiare i 50 anni dei trattati europei. Un appuntamento simbolo per rilanciare un processo di unificazione che, dopo la bocciatura della Costituzione, ha subito una battuta d'arresto. N. I.

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