Imprenditori preoccupati per il silenzio su riforme, investimenti e liberalizzazioni
I riflettori sono puntati sulla riunione del direttivo di Confindustria, nel quale il presidente Luca Cordero di Montezemolo dovrà fare i conti con gli umori dei «suoi». Del resto, dopo la due giorni casertana, pochi imprenditori hanno nascosto la loro delusione per aver guardato con eccessivo ottimismo a un vertice che è servito solo per «elencare una serie di problemi». Perfino Montezemolo, secondo indiscrezioni di stampa (che non sono state smentite dal leader degli industriali) si sarebbe lasciato andare a un «sotto la Reggia niente». Una frase detta tra amici, ai suoi più stretti collaboratori, che suona come un segnale chiaro e che alza il velo sul reale stato d'animo degli imprenditori. E ieri, partecipando alla trasmissione «Che tempo che fa» ha tirato la prima sassata: «Il mondo non aspetta i riti della politica italiana. Dobbiamo crescere, questa è la sfida e il tema vero da affrontare oggi». «Il vertice di Caserta ha dimostrato lo scarso coraggio del Governo in balia della sinistra conservatrice e massimalista», aveva detto, dalle colonne del nostro giornale, Michele Perini, membro del direttivo della Confindustria e presidente della Fiera di Milano. Dichiarazioni a cui hanno fatto eco le parole di disappunto di molti altri imprenditori. A fotografare una categoria di «preoccupati» anche il vicepresidente di Confindustria e numero uno delle Pmi Giuseppe Morandini che dopo aver chiesto «un segnale chiaro da parte del Governo» (qualche giorno prima dell'incontro casertano), ieri ha detto a chiare lettere che «la politica non ha fatto propri i temi dell'economia» e che «speravamo che in una riunione così importante per la maggioranza si andasse oltre la mera elencazione dei problemi». Intanto, il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero. Soprattutto perché, secondo indiscrezioni di stampa, Montezemolo avrebbe parlato di «sinistra frenatrice». «Montezemolo ha un po un'abitudine a lamentarsi con la pancia piena».