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All'uscita arrivano i fischi dei cassintegrati

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Ma non sono mancati i fischi e le urla di disapprovazione dei lavoratori di aziende in crisi. Così Caserta ha «salutato» la fine del conclave con la seduta del Consiglio dei ministri. In tanti anche ieri, i protagonisti della politica, li hanno aspettati per ore, ognuno con le proprie istanze. E alla fine, il grido «Vergogna» e «Buffoni» non ha risparmiato quasi nessuno dei componenti dell'esecutivo, alcuni dei quali hanno lasciato a piedi la sede della Scuola superiore di Pubblica amministrazione dove si sono svolti i lavori, e lo stesso Prodi. Tra chi protestava c'era chi avrebbe voluto avere la possibilità di un incontro «ravvicinato» con uno dei partecipanti al vertice. Ognuno dei manifestanti ha quindi espresso il proprio disappunto, deluso per qualche mancata risposta: ha trovato comunque accoglienza la protesta dei lavoratori visto che una delegazione sindacale ha incontrato i ministri Bersani e Damiano. Il premier, nella conferenza stampa finale, ha fatto riferimento in particolare alle proteste dei cassintegrati di Finmek e Ixfin. «I problemi sono molto diversi. Questi cassintegrati - ha detto Prodi - che sono in una situazione di sofferenza non devono prendersela con me. Non sono cassintegrati da poco tempo». Anche ieri traffico in tilt nella zona e veri e propri fan disposti ad aspettare ore pur di cercare di riprendere con videocamere e videofonini i big della politica visti di solito solo in televisione. Ha battuto tutti sul tempo, arrivando alle 6 di ieri mattina Caterina Corse, che si autodefinisce «ex terrorista» e che dice di aver scontato 12 anni di carcere: si è incatenata ad un palo esponendo un cartello per denunciare le difficoltà dei pensionati. C'è stato poi anche chi ha detto «no» ai Pacs e ai matrimoni tra omosessuali: il signor Virgilio Ciotola che ha pubblicizzato anche un indirizzo mail per raccogliere adesioni. Nel Barnum delle proteste, anche qualche bandiera politica come quella dei giovani di Forza Italia e le donne del comitato «Silvio ci manchi». Berretto in testa, con tanto di slogan in bella mostra, le under trenta napoletane un piccolo pezzo dell'atteso conclave lo hanno in qualche modo voluto riservare anche all'ex premier, sperando, lo hanno detto a chiare lettere, che Prodi, da Palazzo Chigi, vada al più presto via.

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