di MARZIO LAGHI A POCHE ore dall'apertura del conclave di Caserta, che ha come obiettivo i temi dell'agenda ...
Ribadendo quanto già detto nel suo discorso al Corpo Diplomatico qualche giorno fa e che ha sollevato furibonde polemiche, il Papa si è pronunciato nuovamente sulla questione della famiglia e sui tentativi del centrosinistra (soprattutto della sua frangia più radicale) di dare alle unioni di fatto un riconoscimento giuridico che li metterebbe sullo stesso piano del matrimonio tradizionale. Parlando davanti ai tre rappresentanti degli enti locali capitolini, il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e quello della Provincia Enrico Gasbarra, tutti esponenti dell'Unione, il Pontefice non ha usato mezzi termini: sono «pericolosi e controproducenti quei progetti che puntano ad attribuire ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici, finendo inevitabilmente per indebolire e destabilizzare la famiglia legittima fondata sul matrimonio», ha detto Ratzinger. Un «verdetto» che il Papa ha poi spiegato con un ragionamento basato sui valori di carità ma anche «isttituzionali» della Chiesa cattolica: «Quella medesima sollecitudine per l'uomo che ci spinge ad essere vicini ai poveri e agli ammalati - ha spiegato, rispondendo indirettamente alle polemiche dei giorni scorsi - ci rende attenti a quel fondamentale bene umano che è la famiglia fondata sul matrimonio». Secondo Benedetto XVI, infatti, «oggi il matrimonio e la famiglia hanno bisogno di essere meglio compresi nel loro intrinseco valore e nelle loro autentiche motivazioni, e a tal fine è grande e deve crescere ulteriormente l'impegno pastorale della Chiesa. Ma è ugualmente necessaria - ha insistito - una politica della famiglia e per la famiglia». Difesa dell'identità del matrimonio e politiche di sostegno alla famiglia chiamano in causa, ha rilevato ancora il Pontefice, anche le responsabilità degli enti locali. «Si tratta - ha esemplificato - di incrementare le iniziative che possono rendere meno difficile e gravosa per le giovani coppie la formazione di una famiglia, e poi la generazione e l'educazione dei figli, favorendo l'occupazione giovanile, contenendo per quanto possibile il costo degli alloggi, aumentando il numero delle scuole materne e degli asili-nido». La reazione del centrosinistra al nuovo discorso del Papa non si è fatta attendere. Solo i più moderati (e i cattolici) dell'Unione hanno difeso i valori evocati dal Pontefice, chiedendo «rispetto» per le posizioni del Vaticano, come ha fatto Renzo Lusetti della Margherita. Il discorso del Papa, come dicevamo, giunge in un momento delicato per il governo. A Caserta, infatti, Prodi e i suoi dovranno stabilire quale sarà l'agenda per il 2007. E il problema dei Pacs, che vede il centrosinistra spaccato (tanto per cambiare) fra l'ala radicale e quella moderata e con ben cinque proposte diverse di legge sulle unioni di fatto all'esame della Commissione Giustizia del Senato, aveva già creato tensioni all'interno della maggioranza. Due ministri unionisti, quello per le Pari Opportunità barbara Pollastrini e quello della Famiglia Rosy Bindi erano state protagoniste di un'aspra polemica sull'argomento. E qualche giorno fa Enzo Carra, della Margherita, aveva chiesto che nel summit campano non se ne parlasse. L'Arcigay e Rifondazione comunista lo avevano attaccato sostenendo la tesi opposta. Un altro grattacapo per il Professore, che le parole del Pontefice non contribuiscono certo ad alleggerire.