Polemica nell'Unione sulle coppie di fatto
Pomo della discordia, i famigerati Pacs. Per il deputato della Margherita Enzo Carra a Caserta non se ne deve parlare. I gay e la sinistra radicale, invece, sono di parere opposto e attaccano duramente il parlamentare, che è stato fra i fondatori dei teo-dem. «Le unioni di fatto sono una questione che non deve andare a Caserta», asserisce Carra al termine dell'esecutivo Dl mettendo l'ennesimo paletto alla legge che il ministro delle Pari opportunità Barbara Pollastrini ha intenzione di sottoporre all'esecutivo durante il conclave di giovedì e venerdì: «Se ne parli successivamente - insiste Carra - coinvolgendo i gruppi parlamentari, magari per arrivare a una proposta parlamentare. I temi veri da trattare a Caserta sono altri, come le pensioni e tutte le questioni economiche che riguardano il dopo-Finanziaria». Aspra la replica degli omosessuali. «I ricatti confessionali dei teodem rischiano di inquinare non solo il vertice di Caserta, ma anche i pozzi della democrazia - recplica il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice - Siamo pronti a una stagione di mobilitazione di piazza se la proposta sulle unioni civili non soddisferà il requisito minimo di un riconoscimento giuridico delle coppie. Non accetteremo che si mantengano nella clandestinità le famiglie gay e lesbiche. Il vertice dell'Unione - continua Lo Giudice - rappresenterà un banco di prova della maggioranza sulla laicità della Repubblica. L'Unione non si faccia intimidire dall'accanimento martellante del Papa e dei vertici della chiesa cattolica contro i diritti delle coppie non sposate. Noi non accetteremo soluzioni di compromesso. L'Italia deve seguire la strada maestra già percorsa da tutte le maggiori democrazie europee. I Pacs non tolgono niente a nessuno ma offrono un'opportunità in più a tutti». Alle proteste dei gay si associa Rina Gagliardi, vicecapogruppo del Prc al Senato: «Non so - afferma - se a Caserta si discuterà di unioni di fatto, non credo, ma sono impressionata dalla dichiarazione del teodem Carra che pronuncia il suo fermo diktat pretendendo che assolutamente non se ne parli». Controreplica di Carra: il «suggerimento» dei teodem di evitare che il conclave di Caserta affronti il tema dei Pacs nasce dalla necessità evitare spaccature all'interno del governo, spiega. «Il suggerimento da noi dato a Rutelli - continua il deputato dei Dl - di tener fuori i Pacs dal vertice di Caserta, è determinato dal fatto che a leggere i giornali di oggi, nel governo ci sono due indirizzi diversi: quello del ministro Pollastrini e quello del ministro Bindi. Sarà bene innanzi tutto verificare la componibilità delle due proposte, poi sapere dal governo se intende procedere, come era stato detto prima di Natale, con una propria iniziativa, e una volta chiariti questi punti si vada a un esame nei gruppi Parlamentari».