E il Governo ci prepara la stangata sulla casa
Con la revisione del catasto su base patrimoniale aumenteranno l'Ici e l'Irpef
Non solo, dalla revisione del catasto, prevista dal Governo, su base patrimoniale che darà un gettito di 30 milioni di euro in più, il singolo contribuente pagherà dai 1000 ai 2500 euro in più. E in fatto di tributi, non si ferma più l'ascesa di quello ambientale, +44,81%, la cui aliquota media per il 2006 è pari al 4,46%, contro il 4,43% del 2005. A fare la fotografia dei tributi e balzelli che gravano sulla casa, sul singolo proprietario, è la Confedilizia che valuta gli effetti del collegato alla Legge Finanziaria che ha conferito al Governo la delega «per la riforma del sistema di valutazione» del catasto fabbricati. Quindi, dai 1.000 ai 2.500 euro in più di imposte a «singolo contribuente», ed oltre 30 milioni di euro in più di gettito per effetto della revisione del catasto con la quale si «consacra, in via definitiva, il principio per cui i proprietari di casa devono pagare le imposte sulla base del valore dei loro beni e non sulla base di quanto i loro beni producono o possono produrre, come del resto avviene in tutti gli altri settori». Ecco le tabelle predisposte dall'Ufficio Studi di Confedilizia. Un immobile «prima casa» di 100 metri quadrati ha attualmente un valore catastale 100 mila euro e una rendita catastale di 1000 euro. L'Ici al 5 per mille dà una tassa di 397 euro con una detrazione di 103 euro. Ma con il catasto patrimoniale lo stesso immobile avrà un valore catastale di 300 mila euro, una rendita catastale di 3 mila euro e l'Ici al 5 per mille dà una tassa di 1.397 euro, con detrazione di 103 eu. La differenza di imposte dovute dal proprietario-contribuente è di 1000 euro in più. Sempre l'immobile di 100 metri quadrati ma «seconda casa», ha un valore catastale di 100 mila euro, una rendita catastale di 1000 euro. L'Ici al 7 per mille dà 700 euro; poi l'Irpef al 39% dà 519 euro per un totale imposte 1.219 euro, escludendo le addizionali Irpef. Con i nuovi estimi catastali, lo stesso immobile avrà un valore catastale di 300 mila euro e una rendita catastale di 3 mila. L'Ici al 7 per mille dà 2.100 euro; l'rpef al 39% altri 1.560 euro per un totale imposte di 3.660 euro, escluse addizionali Irpef. La differenza di imposte dovute dal proprietario-contribuente è di più 2.441 euro. Ed ecco, poi, cosa succede per effetto della revisione degli estimi su base patrimoniale, sui principali tributi immobiliari in termini di gettito: Imposte Indirette (imposta del registro, imposte ipotecaria e catastale) dagli attuali 4,5 mila milioni agli 11,3 mila milioni di euro; Imposte Dirette sugli immobili (Irpef, Ires, Addizionali provinciali e regionali Irpef) dagli attuali 6,8 mila milioni ai 13,3 mila milioni di euro; Ici dagli attuali 10 mila milioni ai 30 mila milioni di euro. Infine il tributo «per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente» applicato dalle Province come addizionale alla tassa/tariffa rifiuti solidi urbani, «un tributo che tutti pagano senza neppure saperlo», dice lo studio della Confedilizia, che ha calcolato che dal 1993, data di istituzione dell'ecotassa, ad oggi vi è stato un incremento del 44,81%. L'area geografica con l'aliquota media più elevata è il Nord (4,57%) seguito dal Centro (4,51%) e quindi dal Sud e le Isole (4,27% contro il 4,22% del 2005).