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Continua il tutti contro tutti in vista del vertice di Caserta, riecco i Radicali che alzano la voce

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Un copione che si ripete anche se, di volta in volta, cambia qualcuno dei protagonisti. Stavolta è stato il turno dei ministri per il Commercio Internazionale e delle Infrastrutture. Emma Bonino ha attaccato duramente Antonio Di Pietro, che aveva espresso le sue opinioni nell'ambito della polemica scoppiata in sede europea sul caso Autostrade. Lo scopo dell'ex pm di Mani Pulite era difendere gli interessi italiani all'interno della politica Ue. «Sono e mi considero anch'io europeo, ma anche e soprattutto italiano. E difendo gli interessi del mio Paese - ha dichiarato Di pietro - Una difesa contro chi, in nome e per conto di un europeismo di facciata e faccendiere mortifica l'Italia istituzionalmente ed economicamente». Il tono e il contenuto della dichiarazione non avrebbero dovuto far infuriare, come invece è accaduto, la «collega» Emma. Anche perché Di Pietro aveva sottoliato di condividere «con il ministro Bonino l'esigenza di fare chiarezza su questo punto perché - aveva concluso - anch'io, ho qualcosa da dire in merito allo sbracamento delle nostre istituzioni rispetto all'Europa dei banchieri e faccendieri». Tant'è. L'esponente radicale è andata fuori dai gangheri. «Al di là delle questioni di fondo sul caso Autostrade-Abertis, sulle quali le mie posizioni sono note, trovo francamente sconcertanti le dichiarazioni del collega Di Pietro rilasciate a Bruxelles», è sbottata. «Un conto è difendere in modo legittimo, vigoroso e convinto i propri dossier - ha aggiunto la "ministra" parlando a Nuova Delhi - altro è varcarne i limiti con tale veemenza. In particolare, le dichiarazioni di Di Pietro sul vicepresidente della Commissione Frattini equivalgono a stravolgere lo spirito e la lettera dei Trattati di Roma. I commissari non sono designati per difendere gli interessi nazionali e sorprende che sia un ex deputato europeo ad ignorarlo. Il richiamo all'ordine - ha proseguito Bonino - al vicepresidente Frattini perchè ricordi di essere innanzitutto italiano prima ancora che commissario europeo fa specie, perchè forse bisognerebbe che il mio collega Di Pietro si rileggesse un attimo i Trattati. Tutto questo depone poco a favore di un governo che è presieduto da un ex presidente della Commissione Europea. Io propongo che questa vicenda ma anche tutto il tema dei rapporti con Bruxelles debba essere oggetto di un punto di discussione al seminario di Caserta. Credo che - ha concluso il ministro - oltre a professarsi europei sarebbe bene averne una pratica un pochino più coerente». Una lite che «preoccupa» anche il centrodestra, se non altro per le eventuali ripercussioni sui cittadini. «Prodi scenda dal pero e dica quale è la posizione del governo rispetto alla vicenda Autostrade Abertis - chiede Maurizio Ronconi, vicepresidente del gruppo Parlamentare Udc - Ormai nel suo governo è guerra aperta per bande ed è un braccio di ferro drammatico tra imprenditori con la conseguenza di gravissime ripercussioni a danno dei risparmiatori».

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