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VIDEO di Saddam, arrestata la guardia presente nella sala del patibolo: «È vero, è stata fermata una ...

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Tre giorni fa, infatti, al Maliki ha affidato a tre funzionari il compito di indagare e scoprire chi abbia ripreso, probabilmente con un telefonino, le immagini sgranate in cui si vedono le guardie inneggiare al leader sciita Moqtada al Sadr e insultare l'ex presidente iracheno prima dell'esecuzione: «Chiunque sia stato, sarà punito», ha assicurato il generale Abdel Karim Khalaf, portavoce del ministero dell'Interno, che ha confermato l'istituzione di una commissione di inchiesta. L'alto ufficiale, infatti, non ha voluto rivelare chi siano i tre cui è stato chiesto di far luce sull'accaduto. Il premier iracheno, infatti, è intenzionato a punire il responsabile della diffusione del video integrale sull'impiccagione di Saddam Hussein: «Fa davvero sul serio», ha riferito un deputato sciita vicino al primo ministro e in riferimento alla vicenda. Ieri al Maliki ha affidato a tre funzionari il compito di indagare e scoprire chi abbia girato con il telefonino le immagini sgranate, all'interno delle quali si vedono le guardie inneggiare al leader sciita Moqtada al Sadr e insultare l'ex presidente iracheno prima dell'esecuzione. «Chiunque sia stato sarà punito», ha assicurato anche il generale Abdel Karim Khalaf, portavoce del ministero dell'Interno, che ha confermato l'istituzione di una commissione di inchiesta. L'alto ufficiale, quindi, non ha voluto rivelare chi siano stati i tre membri ai quali è stato chiesto di far luce sull'accaduto. In teoria, l'indagine si presenta piuttosto facile. Infatti, il procuratore Munqith al Farun, che in prima persona ha assistito all'impiccagione, ha raccontato ieri ad al Jazira che solo due persone presenti nella stanza del patibolo avevano il cellulare. Il magistrato non ha voluto rivelare i nomi, ma ha assicurato che si tratta di «alti esponenti del governo». Ieri, inoltre, il comando americano in Iraq ha preso le distanze da quanto accaduto nei giorni scorsi. Il generale William Caldwell, portavoce del contingente, ha assicurato che a organizzare l'esecuzione siano state le autorità irachene, alle quali sono state demandate anche le misure di sicurezza, le perquisizioni dei partecipanti e le requisizione dei telefoni comprese.

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