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Il monito del Papa sul Medio Oriente «Ricordate i diritti della persona»

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Durante la solenne celebrazione di ieri per la Giornata Mondiale della Pace a San Pietro, Benedetto XVI ha rivolto il suo pensiero al conflitto israelo-palestinese richiamando la Comunità Internazionale a «congiungere i propri sforzi perché in nome di Dio si costruisca un mondo in cui gli essenziali diritti dell'uomo siano da tutti rispettati». Lo spunto per riflettere su quanto sta accadendo in Medio Oriente arriva dal racconto evangelico di Luca che viene letto durante la messa nella basilica di San Pietro. Il racconto evangelico narra la scena dei pastori di Betlemme che si recano alla grotta per adorare il Gesù Bambino, dopo aver ricevuto l'annuncio dell'Angelo. «Come non volgere lo sguardo ancora una volta alla drammatica situazione che caratterizza proprio quella Terra dove nacque Gesù?» si è chiesto Benedetto XVI rivolgendosi ai fedeli. «Come non implorare con insistente preghiera che anche in quella regione giunga quanto prima il giorno della pace, il giorno in cui si risolva definitivamente il conflitto in atto che dura ormai da troppo tempo?». Un accordo di pace, sottolinea il Papa, «per essere durevole, deve poggiare sul rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona. L'auspicio che formulo dinanzi ai rappresentanti delle Nazioni qui presenti è che la Comunità internazionale congiunga i propri sforzi, perché in nome di Dio si costruisca un mondo in cui gli essenziali diritti dell'uomo siano da tutti rispettati». Ad ascoltare queste parole, tra le migliaia di fedeli che sono presenti nella basilica, anche molti degli ambasciatori che fanno parte del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. «Perché ciò avvenga - ha proseguito il Papa nell'omelia - è però necessario che il fondamento di tali diritti sia riconosciuto non in semplici pattuizioni umane, ma nella natura stessa dell'uomo e nella sua inalienabile dignità di persona creata da Dio». Per il Papa è chiaro che se gli elementi costitutivi della dignità umana vengono affidati alle mutevoli opinioni umane, anche i suoi diritti, pur solennemente proclamati, finiscono per diventare deboli e variamente interpretabili. «È importante, pertanto - sono parole del Papa -, che gli Organismi internazionali non perdano di vista il fondamento naturale dei diritti dell'uomo. Ciò li sottrarrà al rischio, purtroppo sempre latente, di scivolare verso una loro interpretazione solo positivistica». Una difesa della pace che poggi principalmente sulla dignità della persona umana, spetta innanzitutto ai cristiani. Essi «sono chiamati ad essere infaticabili operatori di pace e strenui difensori della dignità della persona umana e dei suoi inalienabili diritti». «Proprio perché creato ad immagine e somiglianza di Dio ogni individuo umano, senza distinzione di razza, cultura e religione, è rivestito della medesima dignità di persona. Per questo va rispettato - ha affermato il Papa - né alcuna ragione può mai giustificare che si disponga di lui a piacimento, quasi fosse un oggetto». Di fronte alle minacce alla pace, «purtroppo sempre presenti, dinanzi alle situazioni di ingiustizia e di violenza, che continuano a persistere in diverse regioni della terra, davanti al permanere di conflitti armati, spesso dimenticati dalla vasta opinione pubblica, e al pericolo del terrorismo che turba la serenità dei popoli, diventa più che mai necessario operare insieme per la pace» ha aggiunto il Pontefice ieri mattina. Dopo la messa, la recita dell'Angelus in piazza. Striscioni inneggianti alla pace, cappelli multicolori, palloncini colorati lasciati volare in alto: così le decine di migliaia di pellegrini in piazza san Pietro hanno accolto Benedetto XVI all'Angelus di ieri, dedicato interamente ai saluti per il nuovo anno e al tema della Giornata della pace 2007, che è «La persona umana, cuore della pace».

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