I Verdi e Di Pietro litigano sui progetti per le Grandi opere
«Siamo una coalizione flessibile, che discute al suo interno, ma coesa», aveva detto Prodi giovedì mattina durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. E ieri gli esponenti di due partiti della suddetta coalizione sono stati protagonisti di una feroce polemica. Pomo della discordia, le grandi opere. Attori in scena, il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e i rappresentanti dei Verdi Pecoraro Scanio e Angelo Bonelli. Di Pietro non ha avuto esitazioni ad aprire un secondo «fronte» con la propria maggioranza dopo i vari aut aut minacciati in relazione al cosiddetto «comma Fuda» (ieri l'ex magistrato ha depositato una segnalazione alla Procura di Roma). Teatro della novella lite interna all'Unione Grezzago, in provincia di Milano, dove a margine dell'inaugurazione della quarta corsia dell'autostrada A4 l'ex pm ha dichiarato: «La Tav si deve fare e si farà», nonostante all'interno della coalizione di governo ci sia qualcuno che «dietro una parvenza di tutela ambientale nasconde ostracismo per realizzarla». La frecciata al partito di Pecoraro Scanio è evidente. Tanto da attirare immediatamente un comunicato di replica. «Di Pietro? Parla come Lunardi - afferma il capogruppo dei Verdi alla Camera Bonelli - Per giorni siamo stati in silenzio di fronte ai continui attacchi rivolti in numerose occasioni da Di Pietro ai Verdi e agli ambientalisti. Il ministro, che ha ipotizzato addirittura l'uscita del Sole che ride dal governo, mostra una preoccupante chiusura culturale e un'assenza di sensibilità sui temi ambientali». Secondo il leader dell'Idv, «in questa Finanziaria non ci sono solo i soldi per il sistema autostradale, ma anche per l'Alta velocità. Impedire le infrastrutture è lavorare contro il Paese, mentre oggi bisogna lavorare per l'Italia dotandola di infrastrutture in linea con gli altri Paesi europei». Netta invece la posizione del Sole che ride: «Come Verdi - replica ancora Bonelli - ci riconosciamo pienamente nelle parole di Prodi sulla centralità dell'ambiente, una risorsa prioritaria per il rilancio dello sviluppo e la modernizzazione del Paese». A Bonelli fa eco il presidente del partito: «Voglio sperare che Di Pietro non si riferisca a noi. Se così fosse, dovrebbe rettificare. È un attacco inaccettabile. Di Pietro parla come uno dell'opposizione ed infatti raccoglie gli applausi di Forza Italia e Lega - ha detto il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - Come ha detto Prodi, la tutela dell'ambiente è uno degli impegni essenziali del governo. Di Pietro poi dovrebbe sapere che noi proprio oggi abbiamo presentato un piano di incentivi per l'economia ambientale. Noi siamo per il "fare bene" - ha concluso il leader del Sole che Ride - e non per il "fare ad ogni costo e male", come faceva invece Lunardi». Alle dichiarazioni di Bonelli ha replicato, nel tardo pomeriggio, Di pietro: «Non ho mai mosso alcun attacco nei confronti del suo partito. Per questo sorprende la dichiarazione del Capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli - ha spiegato il ministro Evidentemente, però, la lingua batte dove il dente duole e alcune persone hanno inteso assumersi responsabilità che noi non abbiamo voluto dare». Ai colleghi della maggioranza, ha aggiunto Di Pietro, «chiediamo quindi di poter lavorare ancor più intensamente insieme, più di quanto sia stato fatto fino ad oggi, per poter portare a compimento le opere di cui il nostro Paese ha un bisogno vitale». Un bisticcio che ha fatto impensierire il premier. Prodi, infatti, ha invitato gli alleati ad abbassare i toni della polemica interna, evitando «contrapposizioni» dannose. E indicando come luogo del confronto l'appuntamento di governo fissato a Caserta per metà gennaio. Il presidente del Consiglio, racconta chi ha avuto modo di sentirlo nelle ultime ore, è assolutamente convinto che il conclave con i ministri dovrà essere il momento di sintesi di tutte le proposte, per poi «concretizzare» i progetti presentati con iniziative «condivise».