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C'è chi sogna un gay tra i dirigenti di An

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Effetto delle accelerazioni imposte da Gianfranco Fini alla laicizzazione del suo partito. Ultima in ordine di tempo, l'apertura ai diritti delle coppie di fatto. Comprese quelle formate da persone dello stesso sesso. Il risultato è che Gaylib, associazione di gay liberali e di centrodestra, presto busserà alla porta di Via della Scrofa. Il presidente Enrico Oliari vuole un incontro con l'ex ministro degli Esteri. Due fortuite coincidenze, cioè l'azzeramento del dipartimento pari opportunità diretto da Daniela Santanchè e le parole di Fini sui diritti delle coppie omosessuali, l'hanno persuaso che sia giunto il momento per avanzare una proposta in altri tempi «indecente». Ossia la cooptazione di un gay nell'organigramma di Alleanza Nazionale. Un Franco Grillini di destra, per intenderci. Oliari non si candida apertamente alla successione della Santanchè, però, nel caso, potrebbe vantare delle buone credenziali. Molti anni di militanza alle spalle. A volte anche complicata: a metà degli anni Novanta, per esempio, fu espulso dal partito per i suoi gusti sessuali e reintegrato, con tanto di scuse, soltanto dopo l'intervento di Alessandra Mussolini. Nel 2001, Enzo Palmesano, l'ex giornalista del Secolo autore a Fiuggi dell'ordine del giorno contro ogni forma di antisemitismo, caldeggiò la sua candidatura alla Camera. Il partito preferì glissare onde evitare imbarazzi. Oggi, però, i continui strattoni di Fini hanno profondamente cambiato pelle alla destra italiana. E certi argomenti non sono più tabù. «An - spiega Oliari - è un partito moderno. E l'intervista di Fini all'Espresso lo dimostra chiaramente. Il problema è che a volte manca un punto di riferimento laico. E allora l'ala clericale e bacchettona ha il sopravvento». Il presidente di Gaylib è persuaso che la destra viva la questione omosessuale in maniera matura. Confida che tra i parlamentari di An ci sono diversi gay. Non fa nomi, però. «I gusti sessuali attengono alla sfera privata delle persone - dice -. Però sarebbe giusto dare a questa componente una rappresentanza negli organi di partito». Nel merito della questione, Oliari considera l'apertura di Fini un buon inizio: «Il riconoscimento delle unioni civili è un viatico per rimuovere le discriminazioni verso le coppie omosessuali. Ma la vera battaglia è sul matrimonio. In Francia anche Le Pen, che è un estremista, ha fatto aperture sull'argomento». L'osmosi tra Alleanza Nazionale e Gaylib ha un altro terminale. Si tratta del vice presidente Daniele Priori. Due settimane fa il Secolo d'Italia pubblicava un suo articolo in cui spiegava agli ex camerati perché non devono avere paura delle coppie di fatto. Ancora Oliari: «Gaylib incontrerà Fini. Le parole vanno bene. Ma dal leader della destra ci aspettiamo segnali concreti. Qualcosa di più palpabile». Appuntamento a dopo le ferie. Quando l'ex vice premier sarà rientrato dalle sue vacanze di fine anno in Honduras.

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