Adesso tutti attendono la resa dei conti di Caserta
Sarà anche per questo che Romano Prodi ha rinviato al vertice di Caserta (11 e 12 gennaio) tutte le discussioni interne alla coalizione. Bastava sentire le dichiarazioni dei ministri all'uscita del Cdm convocato in via straordinaria martedì scorso. Pensioni? Se ne parlerà a Caserta. Fase 2? Se ne discuterà l'11 e il 12 gennaio. Insomma l'appuntamento di Caserta sarà il vero banco di prova per una coalizione che, fino ad oggi, ha «navigato a vista» mostrandosi unita solo nella volontà di non far tornare il centrodestra alla guida del Paese. Una cosa è certa, non sarà un'impresa facile per il premier che, dopo la pausa natalizia, ritroverà i suoi ministri e i leader della maggioranza nell'edificio che ospita il college della Scuola Superiore della Pubblica Ammnistrazione. Per la verità, al momento, il seminario dovrebbe essere ristretto solo al governo. Anche perché, probabilmente, il presidente del Consiglio avrà la possibilità di sondare e sentire i leader di partito prima della «due giorni». Le riunioni si svolgeranno nel college mentre la conferenza stampa finale dovrebbe tenersi nella Reggia. I ministri alloggeranno nelle stanze dove oggi dormono i funzionari e i dirigenti che partecipano ai corsi di formazione dell'istituto. Gli arredi sono spartani. Tant'è che qualcuno già parla di «ritiro francescano». Il catering sarà affidato a ditte locali. Al centro del vertice di Caserta ci sarà la strategia politica dell'Unione in vista delle prossime scadenze istituzionali. In particolare per quanto riguarda le riforme. A cominciare da quella sulle pensioni, che divide la coalizione dopo il fuoco di sbarramento di Cgil e sinistra radicale. Giovedì alla conferenza stampa di fine anno, Prodi ha dato le prime indicazioni sui temi che verranno affrontati nel conclave: il riordino riforma delle professioni, quella dei servizi pubblici locali, i primi provvedimenti di politica energetica, la class action, la riforma del trasporto aereo. In ogni caso è alquanto improbabile che, dal vertice, possano uscire proposte definitive. L'appuntamento di Caserta sarà piuttosto la prima tappa di un fitto carnet di appuntamenti organizzati dai partiti della maggioranza per presentare le proprie proposte per l'agenda del 2007. Un modo per aprire un dibattito che proseguirà nei mesi seguenti. Rifondazione comunista ha organizzato per il 18 gennaio una iniziativa alla quale parteciperanno anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil in cui verranno illustrate le proposte del Prc sulla riforma delle pensioni. La risposta dell'ala riformista arriverà il 24 gennaio quando Ds e Margherita terranno un convegno nazionale sul lavoro, e il tema della previdenza sarà centrale. Ci saranno Piero Fassino e Francesco Rutelli. Forse anche il presidente del Consiglio. I Verdi, invece, porteranno al «conclave» di Caserta un «Piano per le liberalizzazioni» che sarà illustrato l'8 o il 9 di gennaio. Ad annunciarlo è il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio sottolineando «visto che c'è la proposta di Bersani e quella di Rutelli, perché non ci deve essere anche la nostra? Noi Verdi siamo dei veri liberalizzatori, siamo per più libertà e concorrenza».