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Rai, la Quercia dichiara guerra a Prodi pigliatutto

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Non è più un Cavaliere ma un Professore. Ormai Viale Mazzini è sempre più il quartier generale di Prodi e dei suoi fedelissimi. Riotta guida il Tg1, Badaloni Rai International. Tanto per fare solo due dei nomi illustri voluti a tutti i costi dal premier. La Margherita di Rutelli ha conquistato poltrone importanti (Cappon), altre ne conquisterà. Chi invece non ha ancora sfamato le bocche affamate sono i ds. Il partito della Quercia non solo ha perduto la presidenza della Camera ma ha anche dovuto ingoiare una serie di bocconi amari che avrebbe inginocchiato perfino un elefante. Dall'accordo Intesa-San Paolo che mandò fuori pista il Monte dei Paschi di Siena, allo scandalo Telecom. E ancora l'incontro di Prodi con Olmert e il viaggio del presidente del Consiglio in Cina, due smacchi che D'Alema non dimenticherà mai. Dopo questa premessa facile intuire quanto Fassino e i suoi siano pronti a tutto pur di strappare una direzione prestigiosa alla Rai. Quella di RaiUno, per intenderci. Un incarico che Fabrizio Del Noce e con lui tutta Forza Italia (Berlusconi in primis) difenderà armato fino ai denti. A meno che... A meno che dal cilindro magico della politica italiana non esca il piccione che lo faccia volare verso le vette più ambite. Su tutte la poltronissima. Quella che attualmente occupa Petruccioli, il presidente che tutta la maggioranza manderebbe volentieri in pensione. Con un nuovo cda che - come la consuetudine dell'alternanza vuole - dovrebbe essere presieduto da un esponente del centrodestra. E allora chi meglio di Del Noce? Una mossa strategica che manderebbe a dama diverse pedine. E che accontenterebbe perfino Berlusconi. Tra l'altro l'attuale cda è nell'occhio del ciclone per il caso Meocci. Ma torniamo dentro il cilindro. Se al posto del piccione dovesse uscire un coniglio o un fazzoletto legato per Del Noce resterebbero tre soluzioni: RaiCinema, RaiFiction o il Tg2. Con Saccà o Mazza che sarebbero costretti a cambiare stanza. Una soluzione che scatenerebbe un terremoto all'interno del centrodestra, alle prese con fenomeni di cannibalismo interno. A Mazza verrebbe offerta la rete al posto del leghista Marano. E il Carroccio resterebbe senza più cavalli. Apriti cielo. E tutto perché? Udite udite: per far felici i diessini. Un autentico tsunami. Intanto all'interno del Tg1 il direttore Riotta si gode le vacanze. E medita sulla rosa dei papabili per i tre incarichi che in breve tempo dovrà assegnare. Al telegiornale più visto dagli italiani si è alla ricerca di un capo del Politico, di un capo dell'Economico e di un responsabile degli Esteri. Al Politico dovrebbe finire un diessino (Andrea Montanari). All'Economico il Marini del Tg3. Ballottaggio per la poltrona degli Esteri tra la favorita Tiziana Ferrario (che in realtà punta alla conduzione dell'edizione delle 20) e Nicoletta Manzione, attuale vice capo redattore. In attesa del nuovo organigramma al Tg1 si brinda per la vice direzione di David Sassoli (che ha sì voglia di brindare, dopo che oltre alla vicedirezione ha strappato le deleghe ai servizi speciali, a Tv7 ed è rimasto conduttore del Tg1 delle 20). Che si stia già spianando la strada per una sua futura direzione? Non è da escludere visto che l'obiettivo del direttore Riotta è quello di sedersi un giorno (magari prossimo) sulla poltrona più prestigiosa del Corriere. Chissà che non venga voglia anche al futuro direttore del Tg1 di togliere i quadri dei suoi predecessori dalla sala riunioni. Come ha fatto Riotta, che non ha fatto un'eccezione nemmeno per il grande Paolo Frajese, al quale è dedicata la sala.

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