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Fonti energetiche rinnovabili

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Ed è già pronto il prossimo cambiamento

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O meglio ai futuri cambiamenti che, come stabilito nel Consiglio dei ministri di ieri, arriveranno a gennaio. Si tratta di un altro comma «sfuggito» a chi ha preparato il maxiemendamento: il 1117 che riguarda gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate. In una parola il meccanismo del Cip6. A darne notizia è stato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. L'esecutivo ripristinerà, attraverso un emendamento, il testo originariamente arrivato al Senato. «Abbiamo corretto la norma che dava incentivi a fonti rinnovabili che non lo erano» ha chiarito il ministro precisando che «nell'iter parlamentare il governo si riserva di chiedere ulteriori precisazioni che servono a rendere ancora più applicabile la norma». L'obiettivo, ha detto ancora Pecoraro, è di salvaguadare i cittadini: «Bisogna finirla con i soldi in bolletta degli italiani dati per le rinnovabili che rinnovabili non sono». Un piccolo «giallo» è invece scoppiato sul testo di legge che darà «ospitalità» all'emendamento preparato dal governo. In un primo momento il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti aveva annunciato che sarebbe stato recepito all'interno del «milleproroghe». Poi, in serata, il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi ha chiarito: l'emendamento verrà presentato al decreto sugli obblighi comunitari. Il testo sarà molto semplice, alle parole «ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione», verranno sostituite le parole «ai soli impianti già realizzati ed operativi».

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