Welby, Riccio oggi ascoltato dall'Ordine
Commenta così, dalla sua casa dopo essere stato al lavoro, il medico Mario Riccio nella giornata del compleanno di Piergiorgio Welby che ieri avrebbe compiuto 61 anni (era nato il 26 dicembre del 1945). Stasera il medico sarà ascoltato dal presidente dell'ordine provinciale di Cremona, quello dove il professionista è iscritto. Riccio nei giorni scorsi, il 21 dicembre, subito dopo la conferenza stampa con i radicali, è stato ascoltato assieme al segretario dell'associazione Luca Coscioni da un funzionario della Digos a Roma. «In un clima di grande serenità sono stato contento di raccontare i fatti e consegnare le informazioni che avevo raccolto in una cartella clinica» ha raccontato. Il verbale è ora nelle mani del magistrato che fino ad ora non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati. «Spero doppiamente che questo non avvenga — ha aggiunto Riccio — perché questo dimostrerebbe che si tratta di un percorso possibile». Riccio la notte del 20 dicembre, come lui stesso a confermato nuovamente ieri, staccò il respiratore e contemporaneamente avviò la sedazione. Ancora non sono stati resi noti ufficialmente i dati dell'autopsia. «Credo che il nodo determinante sia quello tossicologico» ha spiegato, cioè servirà capire in che modo è stato sedato. I primi dati resi noti da Cappato attribuivano la morte a un cedimento di un ventricolo del cuore. Un quadro che, secondo Cappato, è coerente con quello che è stato spiegato rispetto alle procedure che hanno preceduto la morte di Welby: solo la sedazione e il distacco del ventilatore. Stasera, intanto, il medico si incontrerà con il presidente del proprio ordine. Un incontro prevedibile ma sarà solo il consiglio dell'ordine a decidere, come sempre avviene secondo la procedura che viene applicata ogni volta, un eventuale provvedimento disciplinare. Sono passati 10 giorni da quando il tribunale civile di Roma ha dato un sostanziale «no» alla possibilità di interrompere la terapia salvavita. Il giorno 20 dicembre, lo stesso della morte di Welby, è arrivato il parere del Css: gli interventi terapeutici nei confronti dell'uomo «non sono accanimento terapeutico». Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre il medico Mario Riccio lo ha aiutato a morire. Il 24 le esequie ma solo in forma laica.