Finanziati karateki, uffici per la pace, patti di piccoli Comuni con i Municipi di Roma
Ma di fronte alla fantasia dei consiglieri, che hanno richiesto soldi per associazioni, fondazioni, piani di cooperazione, non c'è stato niente da fare. Sono stati stanziati diecimila euro per il progetto «Benefici e potenzialità del Taekwon-Do», altrettanti per «stage e dimostrazione Karate Wado-Ryu», diecimila per la «promozione del cimitero napoleonico» del Comune di Fontechiari (Frosinone). Ventimila andranno alla Provincia di Viterbo a favore delle «iniziative per la diffusione delle politiche per la pace», diecimila euro serviranno per i «primi aiuti agli immigranti iracheni cattolici», altri diecimila per la campagna «Ponti e non Muri» in Palestina. Dulcis in fundo, diecimila euro al Comune di Acquapendente (Viterbo) come contributo «per lo sviluppo del gemellaggio con il Settimo Municipio di Roma» (Centocelle). Sono soltanto alcuni dei finanziamenti destinati a Comuni e associazioni culturali approvati con il Bilancio. Tutti raccolti nella tabella B, che qualcuno chiama, non a caso, «il marchettificio». Si tratta di stanziamenti proposti direttamente dai consiglieri. Ogni anno, puntualmente, destra o sinistra non importa, l'elenco fa la sua comparsa una mezz'oretta prima delle votazioni finali. Tanto per assicurarsi che, dopo tre giorni consecutivi di discussioni sulla Manovra, l'elenco possa passare in Aula rapidamente e in modo trasversale. Così è stato anche il 23 dicembre scorso: la tabella B è stata approvata in pochi minuti. Anche se nei corridoi della Pisana, sede del Consiglio regionale del Lazio, raccontano di lunghe discussioni. Sarebbe stato l'assessore al Bilancio, Luigi Nieri, a riprendere i consiglieri più sfacciati e a tagliare il 30 per cento delle richieste avanzate. Se negli anni passati si finanziavano libri sull'orso bruno o sugli erbivori selvaggi, adesso si è passati a temi internazionali. Ottomila euro sono destinati alle «iniziative di conoscenza e solidarietà con l'Africa», diecimila per un «progetto di struttura multifunzionale nel mercato urbano di Kibera-Nairobi (Kenia)», quindicimila euro per organizzare una festa per i giovani della Bielorussia. Ma la Pisana non ha dimenticato il vasto universo di organizzazioni che operano nel Lazio. Con ottantamila euro sarà finanziato il «censimento della flora storica dei parchi regionali», con settantamila verranno realizzati dei video «sulle principali festività tradizionali del Lazio», con dodicimila la «stampa di un libro su Falerii Novi». Undicimila euro sono andati agli organizzatori di una mostra di funghi a Tivoli, diecimila a un'associazione di Cassino per la realizzazione di un calendario (nell'elenco non è specificato altro). C'è poi il progetto «Camper Verde - Immigrati per l'ambiente» (diecimila euro), quello per l'archivio multimediale sulla biodiversità (35 mila) e il festival di Colleferro per i diritti umani (diecimila euro). Ci sono anche soldi per le associazioni che organizzano feste nei Municipi romani, per i convegni culturali, per lo sport e la solidarietà. Insomma non si tratta solo di presunti «favori consiliari». Saranno comprati nuovi pullman per il trasporto dei disabili, finanziati corsi per la sicurezza stradale, verranno pagati progetti a favore dei detenuti, contro l'obesità infantile, acquistati defibrillatori e sostenute le famiglie disagiate. Spazio anche alle iniziative sportive, tra cui i contributi per la partecipazione ai campionati di tante squadre (comprese quelle di ping pong) di piccoli paesi. Non mancano gli eventi di enogastronomia e d'artigianato in tantissime zone del Lazio. Fondi anche agli spettacoli: rassegne cinematografiche, teatrali e concerti. Ancora: scuole di musica, danza, canto. Per giovani talenti o per anziani. Finanziati pure gli sportelli per rendere più semplice il rapporto tra l'amministrazione e i cittadini. E poi dicono che non è una Regione di tutti. Karateki compresi.