di GIANNI DI CAPUA «MA che pensioni, è Natale!.
In realtà il Professore sa bene che la riforma delle pensioni, primo punto nell'agenda degli appuntamenti di gennaio a cui sta lavorando Palazzo Chigi, ha iniziato a tenere banco nel dibattito politico già prima delle festività natalizie, appena archiviata la Finanziaria. In vista della ripresa dei lavori, il Premier si trova già di fronte ai distinguo che emergono all'interno della maggioranza. Se Ds e Dl premono l'acceleratore sulle riforme, la sinistra radicale non è disposta a fare sconti di fronte all'ipotesi di un innalzamento generalizzato dell'età pensionabile. Una chiusura totale arriva in particolare dai Comunisti Italiani che sul tema lanciano un avvertimento: «Basta parlare di innalzamento dell'età pensionabile e di riforma delle pensioni, sarebbe tradire il patto elettorale sottoscritto con gli elettori». Sul piede di guerra è anche la Cdl che approfitta delle divisioni all'interno dell'Unione per sottolineare «la distanza tra il governo ed il Paese». Ma se il premier preferisce soprassedere sull'argomento, chi ha avuto modo di sentirlo nelle ultime ore descrive un Prodi determinato ad andare avanti ma «senza nessuna frenesia», e con l'obiettivo di «studiare» le diverse opzioni sul tavolo insieme a tutti gli alleati. Se possibile, anche con l'opposizione. Un primo giro di tavolo è previsto già per metà gennaio a Caserta, dove i ministri si troveranno a discutere l'agenda politica del 2007. Se per il Professore, quindi, il lavoro va portato avanti gradualmente e soprattutto con il consenso di tutta l'Unione, nella maggioranza non si placano le polemiche. A tenere banco è il Pdci di Oliviero Diliberto che dice no all'ipotesi di riforma del sistema pensionistico, mentre Rifondazione e Verdi, pur opponendosi ad un aumento generalizzato dell'età pensionabile, sono già al lavoro per presentare i loro pacchetti di proposte partendo da quello che è scritto nel programma della coalizione. Per il capogruppo del Sole che Ride, Angelo Bonelli, «ogni accordo va fatto con i sindacati». Nel Prc non si perde tempo ed in vista del 18 gennaio, data in cui Franco Giordano discuterà le proposte avanzate dal partito direttamente con i tre leader sindacali, Rifondazione già lavora con i giuristi per stilare delle proposte da presentare appena dopo le feste, forse già l'otto gennaio, in una riunione degli organi dirigenti del partito. La proposta del Prc, spiega il capogruppo dei senatori Giovanni Russo Spena, si baserà su tre punti: «abolizione delle scalone introdotto dalla riforma Maroni, individuazione dei lavori usuranti ed poi aumento delle pensioni minime». Sul piede di guerra però è anche la Cdl che incalza l'Unione approfittando dei distinguo presenti nella maggioranza. Da Forza Italia è Osvaldo Napoli ad alzare la voce osservando come «le priorità degli italiani siano diverse, e molto diverse, da quelle del governo». Prende spunto dalle divisioni della maggioranza anche Roberto Maroni padre della riforma pensionistica targata Cdl: «Ieri Di Pietro, oggi i comunisti - è il ragionamento dell'esponente della Lega -, è un susseguirsi di smentite all'indirizzo del presidente del Consiglio Prodi che dimostrano quanto questa maggioranza sia profondamente divisa su tutto, perfino sulle cose già fatte, come l'indulto».