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Nessuna pace sui Pacs, ok al ddl sugli stupri

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Scontro Mastella-Pollastrini sulle coppie di fatto. Saranno inasprite le pene minime sulle violenze sessuali

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Faccia a faccia il ministro delle Pari Opportunità, Barbara Pollastrini (Ds) e il ministro della Giustizia Clemente Mastella (Udeur), non hanno trovato un punto di compromesso. Cosa riuscita, invece, con il ministro della Famiglia Rosy Bindi (Margherita) sul disegno di legge che stabilisce un giro di vite contro la violenza sessuale e i maltrattamenti su donne, adolescenti e anziani. Su questo versante vengono previste una serie di norme volte alla prevenzione dei reati, senza però procedere a un'inasprimento vero e proprio delle pene (è previsto solo in alcuni casi un aumento delle pene minime). Misura che i Dl considerano inutilmente repressiva senza effetti deterrenti nei confronti degli abusi sessuali. Il compromesso raggiunto sta nella certezza della pena: per chi commette reati di violenza sessuale è stata esclusa la possibilità di beneficiare di circostanze attenuanti. «Il ddl è imperniato sul concetto della prevenzione», ha sottolineato la Pollastrini sgombrando il campo dalle polemiche. Tra le novità interessanti: saranno puniti con la reclusione da 1 a 4 anni gli atti persecutori (ad esempio minacce telefoniche, pedinamenti). E nuove norme sono previste per la sottrazione di minorenni e l'adescamento via Internet. Al provvedimento hanno collaborato per le parti di loro competenza i ministeri della Giustizia e della Famiglia. «Il problema della violenza non va affrontato con l'inasprimento delle pene - sottolinea la Bindi - ma con la prevenzione». Mastella condivide l'impostazione della nuova legge sulle violenze. Quello su cui però non molla è l'impegno del Governo al riconoscimento delle coppie di fatto. Un impegno preso da Prodi quando in Finanziaria è saltata l'estensione delle norme di successione ai conviventi. Tant'è che l'Udeur ha presentato un ordine del giorno per chiedere di non intraprendere nessuna iniziativa legislativa in tal senso. Nessuno scontro, invece, sul nuovo Comitato per le pari opportunità. Il decreto è pubblicato sul sito Internet del ministero è prevede che all'interno del comitato siano nominati 3 rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e 4 esponenti scelti dai sindacati.

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