Coppie omosessuali accanto al Bambinello
Maggioranza in tilt sui temi etici
L'offensiva della Rosa nel Pugno su Pacs e riconoscimento delle coppie omosessuali non risparmia neanche la capanna di Betlemme. Così i deputati radical-socialisti Bruno Mellano e Donatella Poretti, hanno deciso di rendere più «attuale» una delle immagini maggiormente rappresentate nella storia del mondo. Una strada già percorsa a Bologna dove qualche giorno fa, tra le statuine del presepe, aveva fatto il suo esordio Moana Pozzi. Stavolta però, al fianco del Bambinello, hanno fatto bella mostra di sé due coppie gay. È successo a Montecitorio, dove i due parlamentari, prima dell'inizio della seduta, si sono resi protagonisti di un vero e proprio blitz. Per pochi minuti coloro che si sono soffermati ad ammirare il bel presepe della Camera hanno dovuto fare i conti con degli «ospiti inattesi»: da un lato due Barbie lesbiche con al collo il cartello: «Anche in Italia matrimonio gay come nella Spagna di Zapatero». Poco più in là una coppia di Ken gay con il cartello: «Pacs now!» Una «bravata» che ha raccolto critiche in entrambi i Poli ed è stata stigmatizza anche dal governatore dello Stato del Vaticano monsignor Giovanni Lajolo («un gesto da commiserare»). Mentre il presidente della Cei Camillo Ruini, in visita alla Camera, si è limitato ad un telegrafico «Sì, sì, so tutto...». Scatenata invece l'opposizione. Le deputate azzurre Isabella Bertolini, Patrizia Paoletti, Gabriella Carlucci e Simonetta Licastro Scardino, fondatrici dell'associazione «Valori e Libertà», hanno parlato di «un attacco volgare ed inaccettabile». Il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volontè ha definito il gesto come «un vero e proprio sfregio al credo religioso seguito dalla maggioranza degli italiani». Mentre per il vicepresidente della Camera Giorgia Meloni (An) «la provocazione è un oltraggio che offende sia i credenti, che i non credenti». Il gesto, però, ha fatto discutere soprattutto l'Unione dove si sa, l'argomento Pacs, è terreno minato. Il presidente Fausto Bertinotti ha chiesto di non «gonfiare una polemica che tocca il presepe inutilmente». Mentre il ministro Rosy Bindi ha parlato di «inutile provocazione». Ma il deputato Ds Franco Grillini ha rincarato la dose: «Chi ha detto che il presepe deve essere per forza eterosessuale?» Insomma, il dibattito interno alla maggioranza è tutt'altro che chiuso. Ed è prevedibile che a gennaio, quando dovrebbe arrivare in Parlamento un disegno di legge per il riconoscimento delle coppie di fatto, l'Unione rischierà l'implosione. Certo, anche l'ala più moderata della coalizione, condivide il compromesso raggiunto in sede di programma e punta al riconoscimento di diritti individuali, ma la sinistra radicale vorrebbe forzare la mano. Dopotutto non sarebbe la prima volta che l'Unione si divide su temi eticamente sensibili. Era già accaduto in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. Una polemica, quella sull'utilizzo delle cellule staminali embrionali, che ha condizionato anche i primi mesi di governo. Come dimenticare lo scontro scaturito dalla scelta del ministro Fabio Mussi di ritirare la firma italiana dalla Dichiarazione etica che impediva la ricerca, a livello europeo, sulle cellule staminali embrionali? Una decisione che fu duramente criticata dai «teodem» della Margherita guidati da Paola Binetti che, alla fine, accettarono un compromesso. Stesso discorso si potrebbe fare per l'eutanasia. Tema che, dopo il «caso Welby», è tornato attuale. Anche su questo l'Unione è divisa. E, se il ministro della Salute Livia Turco si è dichiarata apertamente contro la pratica, in molti nel centrosinistra vorrebbero una legge che stabilisse senza mezzi termini quando «staccare la spina». Ad aprile, scrivendo le quasi duecento pagine di programma, l'Unione riuscì a trovare il modo di non far esplodere le contraddizioni. Ci riuscirà anche stavolta?