Le stime del Centro studi
«È una Manovra recessiva, frena la crescita»
Così, dopo un incoraggiante incremento dell'1,8% a fine 2006, l'anno prossimo il Pil, stimato all'1,4%, rischia di scendere all'1,1%. A valutare negativamente l'effetto sulla crescita della manovra ieri approdata alla Camera, sono le stime del Centro Studi di Confindustria. Secondo le previsioni della Confindustria il Pil 2006 dovrebbe attestarsi all'1,8%, grazie anche alla performance del quarto trimestre (+0,4%) e in linea con l'andamento dei primi 9 mesi, che hanno registrato un +1,7% rispetto allo stesso periodo del 2005. A trainare, è «l'export, componente più dinamica, e in netto miglioramento rispetto all'anno scorso». Nel 2007 invece, «la crescita del Pil scenderà intorno all'1,4%», ma «l'effetto restrittivo della manovra su consumi e investimenti e, di conseguenza, sull'import, dovrebbe comportare una riduzione della crescita di circa 3 decimi di punto percentuale». In pratica il rischio è che la crescita si fermi all'1,1%. Per il 2008 invece, la previsione è di «un graduale ritorno verso tassi di crescita più vicini al potenziale di tutta l'area dell'euro» e quindi la stima è «in leggera accelerazione rispetto al 2007, all'1,5%». Nel commento alle cifre il vice presidente di Confindustria Andrea Pininfarina ha sottolineato come non sia il caso di «farci prendere dall'entusiasmo», perchè in ogni caso «cresciamo a tassi molto più bassi dei nostri partner europei». Pininfarina ha confidato però nel semestre della presidenza Ue tedesca come «semestre riformatore». «Si apre finalmente un semestre importante a Bruxelles, con l'arrivo della presidenza tedesca - ha affermato - sarebbe importante che la presidenza Merkel in Europa segnasse finalmente il ritorno alla politica alta, dopo un lungo silenzio. E' essenziale che l'Unione europea riapra con coraggio una stagione di riforme sull'integrazione, sulla politica economica, sulla politica estera».