Bettini sposa il cinema

Sarà alla guida della Fondazione per la romana Festa del Cinema che, nell'ottobre passato, ha superato brillantemente il banco di prova. Sull'erede tutto tace, anche se tra gli aspiranti c'è l'attuale assessore alla Cultura Borgna. Apprezzamenti per il lavoro svolto gli sono arrivati da ogni cantone politico, Collegio Romano (sede del ministero per i Beni Culturali) compreso. D'ora in avanti sarà il diretto concorrente dell'ultrasessantenne mostra del Cinema di Venezia. Il senatore dei Democratici di Sinistra sarà l'antagonista del Lido veneziano del sindaco Massimo Cacciari. Con programmi all'avanguardia e ospiti «doc» (Nicole Kidman e Sean Connery in testa). E Rutelli, ministro della Cultura che pure nella questione dovrà mettere bocca (perché no, anche nella direzione del Parco della Musica) ha fatto un passo indietro. Accomunati dalla stessa corrente politica - quella del centrosinistra - Bettini e Rutelli sono distanti in fatto di tessere di partito: il primo Democratici di Sinistra, il secondo Margherita. Innegabile e reso più volte palese il confrontro tra i due in tempi di campagna elettorale e nella corsa al dicastero cultura. Il passo indietro Rutelli lo ha fatto ieri, nel commentare il passaggio di testimone alla guida del Parco della Musica. Ha infatti sottolineato il ruolo di «volano» culturale del Parco della Musica, per Roma e l'Italia intera. Proprio quel Parco della Musica che le malelingue di fine settembre dicevano avesse accantonato, a favore della Mostra del Cinema di Venezia. A scansare ogni equivoco - a due mesi dalla chiusura della Festa di Roma e a tre da quella lagunare - e a cedere il passo alla Capitale ci ha pensato ieri. Commentando da Perugia il «cambio di guardia» di viale De Coubertin: «L'Auditorium è una struttura che produce ricchezza - ha arringato - Mentre la struttura di Venezia è una struttura bella ma vecchia di oltre 60 anni». Si attendono risposte dal fronte cinematografico e politico veneziano.