Pannella resta isolato

Poche decine di manifestanti a Roma, sparuti grappoli di persone nelle altre città. Nella Capitale persino i 210 parlamentari che hanno firmato l'appello per Welby non sono scesi in piazza. La segretaria dei Radicali Italiani, Rita Bernardini, ha provato a giustificarli, dicendo che di domenica tornano tutti a casa, nel loro collegio di appartenenza. Ma appare evidente che Marco Pannella è rimasto isolato, la gente non l'ha seguito. Se ne accorto anche il leader dei Radicali che ha provato a mettere le mani avanti: «Questa sera siamo qui per Piergiorgio Welby - ha detto l'altro ieri in Piazza del Campidoglio - Siamo pochi, ma rappresentiamo tutti gli italiani, tutti coloro che vorrebbero essere qui». Il giorno dopo il flop della manifestazione, sono arrivate reazioni da tutto il mondo politico. Ai Radicali non resta prendere atto che una scelta come quella dell'eutanasia non può essere presa in piazza, senza tenere conto del valore etico, giuridico e religioso che essa comporta. Per questo motivo il Governo, con il ministro Livia Turco, ha annunciato che la questione sarà affrontata con un disegno di legge, con un confronto parlamentare che tenga conto di tutte le voci del Paese. Intanto c'è la sentenza del giudice del Tribunale civile di Roma che ha rigettato il ricorso presentato da Welby, proprio perché inammisibile a causa del vuoto legislativo sulla materia Tra oggi e domani si dovrà sciogliere la riserva sull'appello - una sorta di riesame che sarà avanzato al tribunale civile in sede collegiale - da presentare contro il provvedimento del giudice monocratico del Tribunale civile di Roma. È la previsione di uno dei legali della famiglia Welby, il professor Vittorio Angiolini, avvocato e titolate di diritto costituzionale alla Statale di Milano. «A tutt'oggi non è stata ancora presa una decisione - spiega il professor Angiolini - credo che se si deciderà per il ricorso, lo si potrà fare entro martedì». Lo stesso Professor Angiolini spiega poi che i giorni di tempo per formalizzare l'appello «sono 10 e non 15». «Non è che questo possa cambiare la situazione - osserva - ma la finestra di tempo è comunque di 10 giorni». Nel merito del ricorso il legale della famiglia Welby preferisce non fornire dettagli. «Posso dire soltanto - afferma - che forniremo al tribunale in sede collegiale gli strumenti per poter accogliere la richiesta di interrompere la ventilazione assistita, previa sedazione, principio che il giudice ha comunque dichiarato legittimo». «Faremo tutto quello che è utile mettere in campo - conclude Angiolini - nei tempi dovuti. Certo una questione di incostituzionalità non è peregrina e non è detto che non si possa porre in futuro. Ma questa strada prenderebbe molto tempo: tempo che Piergiorgio Welby non ha».