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Il piano: limitare le Camere per salvarsi

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Non solo. Il premier pensa anche a come evitare che la sopravvivenza della maggioranza sia legata al filo sottile del voto dei senatori a vita. E con la scusa di riformare la legge Finanziaria pensa di modificare i regolamenti parlamentari. Il premier da Bologna per il fine settimana dopo la maratona a Palazzo Madama, torna a giustificare il peso della Manovra con la necessità di «dare al Paese una direzione nuova, una direzione in cui abbiamo i conti in ordine e tutte le risorse possibili per lo sviluppo». Prodi non parla esplicitamente di aprire la cosiddetta fase due sollecitata dal segretario Ds Piero Fassino ma dice che «ora bisogna veramente vedere tutti i problemi più delicati e più forti dello sviluppo e indirizzare ancora più energie in quella direzione». Questo processo, ha sottolineato, va aiutato «con provvedimenti e riforme che permettano questa corsa. Il primo schema di liberalizzazioni ha avuto molto successo. Seguiranno altre decisioni per permettere agli italiani di correre». Quindi ha ribadito che «ogni sforzo va nella direzione di far correre il Paese per ritornare in gara tra i primi della classe in Europa». Il premier è anche tornato sul vecchio tema di cambiare la legge Finanziaria che, come ha dimostrato il complicato iter in Parlamento, è diventata ormai come un treno sul quale tutti vogliono salire. Prodi ha ribadito che è necessario snellire e modernizzare i meccanismi di legiferazione. «È opportunissimo, non solo opportuno. È qualcosa che da anni, prima come economista e poi come politico, mi sono sempre posto. Il problema - ha aggiunto - è che questo può essere fatto solo se, in modo parallelo, diventa più snella la formazione delle leggi. La Finanziaria viene presa un po' come un treno, anche perchè è molto difficile legiferare in modo ordinario. Dunque i regolamenti sul modo di legiferare andrebbero sveltiti e modernizzati». Ma queste parole hanno messo in allarme il centrodestra. Così il capogruppo dei senatori di Forza Italia Renato Schifani ha lanciato un altolà: ««Se Prodi pensa di modificare i regolamenti parlamentari profittando del dibattito relativo alla riforma delle procedure sulla Finanziaria, commette un grave errore. È sotto gli occhi di tutti che questo governo non può esprimere una produzione legislativa adeguata alle esigenze del Paese, perchè temendo il voto del Senato ricorre a pochi decreti legge e all'uso sistematico della fiducia». Secondo Schifani «non è con i blitz di maggioranza sulle modifiche dei regolamenti parlamentari che il Presidente del Consiglio Prodi può pensare di continuare a sopravvivere». Incalza il segretario della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi. «Dopo le false liberalizzazioni, ora Prodi rilancia sulle riforme. Sarà un gioco illusionistico che il presidente del Consiglio rifilerà agli italiani».

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