Dure proteste dalla CdL Senza il loro voto Prodi cadeva

Senza il loro voto ci sarebbe stato un pareggio 157 a 157 e il risultato di parità al Senato equivale al voto negativo. La CdL ha protestato con veemenza in Aula in un clima che si è subito surriscaldato. «È la prima volta - ha sostenuto Schifani - che una Finanziaria, bocciata dagli italiani passa per il voto determinante di senatori privi di un mandato elettorale e quindi di un suffragio popolare». «Oggi - ha tuonato il leghista Paolo Franco - i rappresentanti del popolo hanno negato la fiducia a questo governo che si è avvalso del voto di senatori non eletti». Per rimarcare l'irritazione dell'opposizione Schifani ha annunciato che tutta la CdL non avrebbe partecipato al voto sulla nota di variazione al bilancio e sul bilancio dello Stato, che è stato approvato con 162 sì e 3 no. Ma prima che si chiudessero i lavori dell'Aula con questa votazione, nell'emiciclo è successo di tutto. Uno dei momenti più accesi della protesta si è avuto quando il senatore dell'Ulivo Luigi Zanda, nel cercare di difendere i senatori a vita, ha accusato il centrodestra «di aver cercato di creare un sistema di ingovernabilità con una legge elettorale che prevedeva maggioranza diverse tra Camera e Senato». Il presidente Marini ha sudato le proverbiali sette camicie per riportare i senatori a discutere sul bilancio dello Stato per chiudere la lunga giornata di votazioni. Ma, accantonata la questione dei senatori a vita, la bagarre è tornata quando il senatore Vegas di Forza Italia e Baldassarri di An hanno chiesto chiarimenti sulla nota di variazione di bilancio al ministro Padoa-Schioppa presente in Aula. A questo punto il senatore dell'Ulivo Goffredo Bettini, ricordando che Schifani aveva annunciato l'uscita dall'Aula dei senatori della CdL, ha invitato con la mano ad andarsene mentre il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha fatto cenno a Marini di non dare la parola a Padoa-Schioppa. Appoggiato in questa richiesta anche da Cossiga che, rivolto al presidente, aveva obiettato: «Se fai intervenire di nuovo il governo si riapre il dibattito». Dal centrodestra si è levato il coro tommi-tommi per incitare Padoa-Schioppa a intervenire, mentre alcuni senatori hanno reagito alla provocazione di Bettini lanciando dai banchi fogli al suo indirizzo. I commessi hanno bloccato un senatore di An che si dirigeva verso Bettini con intenzioni minacciose. A quel punto Marini ha sospeso la seduta per una decina di minuti. Tornata la calma il ministro dell'Economia ha risposto alle richieste del centrodestra sottolineando che «il governo ha recepito le maggiori entrate, ma che non risulta che siano pervenuti 25 miliardi in dicembre». Subito dopo è stato votato il bilancio con la non partecipazione dell'opposizione e Marini ha potuto chiudere la seduta.