Destra radicale
Luca Romagnoli, segretario della Fiamma Tricolore, rompe il ghiaccio. E si spinge oltre. La manifestazione del 2 dicembre non è stata solo un incontro occasionale tra Cdl e destra radicale. È stato qualcosa di più. Tanto che Romagnoli rompe il fronte dell'estrema destra e fa un passo avanti. non solo, si spinge anche oltre: «Noi comunque abbiamo già un nostro progetto: la federazione dei piccoli . continua il leader della Fiamma - stiamo parlando con coloro che non sono alleati con nessuno e che però a ogni elezioni vengono "spolpati". Penso ai pensionati di Fatuzzo, ai siciliani di Musumeci. Possiamo realizzare un cartello che anche più di mezzo milione di voti, altro che i venticinquelima decisivi per Prodi». Romagnoli rivela anche che aveva organizzato una celebrazione per i sessant'anni del Msi. Ma donna assunta Almirante ha fatto sapere che non ci sarebbe stata perché partecipa oggi a quella organizzata da Francesco Storace. Il quale fa sapere che «la manifestazione ha carattere puramente storico-culturale e ha l'obiettivo di delineare la funzione della destra politica rispetto alla crescita della democrazia italiana». Ma il convegno per ricordare i sei decenni dalla nascita del Movimento sociale italiano organizzata per oggi pomeriggio da D-Destra non potrà necessariamente essere solo un appuntamento per studiosi. Perché sarà Storace stesso a chiudere la manifestazione con un discorso; perché è stato lui a voler anticipare individualmente ogni possibile iniziativa di tutto il partito per ricordare il partito fondato da Giorgio Almirante; e perché l'evento è stato non certo casualmente collocato proprio alla vigilia di un'assembla nazionale del partito di Gianfranco Fini che difficilmente sarà di ordinaria amministrazione. Ancora ieri Carmine Briguglio, deputato vicino a Storace e fra i pochi superstiti della ex destra sociale nelle file parlamentari di An (gli altri sono Guglielmo Rositani e in qualche misura Domenico Gramazio), ribadiva senza equivoci che quello al Parco dei Principi di Roma è un convegno storico con tanto di autorevoli relazioni di illustri professori. Ma sempre Storace dettava una dichiarazione tanto sintetica e lapidaria quanto vagamente minacciosa. Con la quale preannunciava che «sabato parlerò del mio passato e domenica del mio futuro».