Rutelli

Rutelli, evitando ogni polemica ha detto che se non piace la parola « fase due, possiamo chiamarla anche topolino. Il limite è stato non aver spiegato agli italiani i 3-4 punti essenziali della finanziaria. Serve una nuova fase di presentazione al paese». Per il segretario dei Ds, Piero Fassino, «in sostanza diciamo le stesse cose. Prodi è consapevole che serve uno scatto per rendere più incisiva e comprensibile la politica economica avviata con la Finanziaria, ma non si può non vedere che ci sono manifestazioni di disagio, dissenso e protesta che devono portare non a cambiare politica ma ad un'accelerazione, si deve rendere più evidente la nostra politica ai cittadini, perchè a gennaio si facciano le riforme necessarie». «Ma di quale "fase due" si parla? Il punto fermo è il programma - è il commento del capogruppo dei Comunisti italiani a Montecitorio, Pino Sgobio -. Lì c'è scritto tutto quello che il governo deve fare. Bisogna chiedersi quanto siano aumentati i profitti degli imprenditori rispetto alla busta paga di un lavoratore, le proteste di Mirafiori vorranno pure dire qualcosa». Per il presidente dei Verdi e ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, «L'Italia ha bisogno di una stagione di innovazione e di riforme sociali, economiche ed ambientali che solo il centrosinistra è in grado di assicurare». Mentre per il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Daniele Capezzone, «il problema è capire se il centro sinistra farà o meno la riforma delle pensioni e le liberalizzazioni».