Prodi: «Ho una linea chiara da rispettare Nei prossimi anni si vedranno i risultati»
La finanziaria «è una tappa, qui c'è un cammino che deve essere proseguito. O dicevamo le bugie tutti sulle dificoltà del paese, l'Ue, l'Ocse, il governo e l'opposizione, oppure siamo nella situazione in cui il malato non vuole prendere la medicina. C'è una situazione di malessere nel Paese, anche dieci anni fa ebbi una finanziaria dura, con fischi e un calo di popolarità, qui c'è una strategia sufficiente per guarire il Paese. Mi si dice che non sono abbastanza leader e non guardo i sondaggi: preferisco essere definito testone, ma ho una linea chiara che intendo perseguire. Negli anni prossimi si vedranno i risultati». Rispondendo a una domanda sull'incontro dell'altro ieri con la Cna, Prodi sottolinea: «Quando ho parlato di errori tecnici, era chiarissimo cosa intendevo: anche una decisione che è andata come volevano gli artigiani, cioè di non toccare il Tfr delle imprese con meno di 50 addetti, ha creato scontento proprio perchè non era stata contrattata nel tavolo diretto con gli artigiani. L'hanno vista come una mancanza di riconoscimento, ma è stata solo la complessità affannosa della Finanziaria. Padoa Schioppa è un gran ministro. Ma la Finanziaria non può risolvere tutti i problemi del Paese, deve essere il semplice bilancio dello Stato. Sto esaminando le ragioni dello scontento: è difficile mettere insieme una Finanziaria da 1600 e più commi, con 1500 proposte insieme e non in armonia tra di loro. I 300.000 precari della Pubblica amministrazione regolarizzati dalla Finanziaria c'erano già nel settore pubblico, non abbiamo assunto nuove persone». Prodi ha poi auspicato che la banca centrale europea non alzi il costo del denaro e «che si tenga conto che siamo in una fase di accelerazione dell'economia e che abbiamo bisogno di un costo del denaro non elevato. Bisogna sveltire il processo legislativo, è difficile fare innovazioni legislative con il bicameralismo e i tanti bizantinismi: il processo legislativo è così lento che tutti spingono per mettere le loro proposte in Finanziaria, una manovra che invece deve essere solo il bilancio dello Stato». Riferendosi poi al Partito democratico Prodi ha detto che «è una necessità del paese». Il segretario dei Ds Piero Fassino chiede intanto «un cambio di passo»: «Se con questo intende che dobbiamo metterci a correre sono d'accordo. Per ora abbiamo fatto allenamento, ci siamo irrobustiti le gambe. Se poi vuol dire altro, ma non credo, saremo in disaccordo», ha spiegato il premier, che non ha infinre risparmiato battute sul leader dell'opposizione: «Berlusconi è molto adattabile, diceva che l'esecutivo sarebbe imploso prima dell'estate, poi che non avrebbe fatto le ferie, adesso all'inizio del prossimo anno dirà ad aprile e poi il prossimo anno. Ma tutte le analoghe previsioni del Cavaliere non si sono mai avverate». Prodi ha allargato le sue riflessioni anche alla politica estera: «Il Libano non è un paese fuori controllo, è fortemente a rischio, ma Siniora è in grado di mantenere il suo ruolo anche in un futuro. A Olmert ho detto che bisogna migliorare la situazione di Gaza che è totalmente isolata, aumentare gli stipendi dei palestinesi. Con la Siria, ritengo possibile il dialogo. Olmert, invece, ritiene inutile e persino controproducente il dialogo con la Siria».