La provocazione
Il vicepresidente del Senato non ha dubbi: «La decisione della giunta per le elezioni della Camera rappresenta un fatto eccezionale e proprio questa sua eccezionalità deve far ritenere che sia qualcosa più di un ragionevole dubbio l'ipotesi che i risultati elettorali, che hanno portato Romano Prodi al governo, possano considerarsi definitivi». Secondo Calderoli, a questo punto, «il presidente del Consiglio non può ignorare una decisione assunta con il concorso delle forze politiche della maggioranza che lo sostengono e, quindi, in attesa del termine di tale verifica, deve rinunciare all'approvazione di una legge Finanziaria, non essendo più con certezza legittimato a governare il Paese». Per l'esponente leghista sarebbe inoltre «auspicabile, che il presidente della Repubblica e i presidenti dei due rami del Parlamento si auto-sospendessero dalle loro rispettive cariche fino al termine delle verifiche in questione, in quanto eletti da parlamentari la cui elezione, in virtù dell'odierna deliberazione della giunta, è da considerare sub judice».