Trattative infinite Poi spuntano i nuovi 1400 commi
Un fiume d'inchiostro sul tavolo del presidente di Palazzo Madama, Franco Marini. Un maxi-emendamento alla Finanziaria che richiederà un'esame in tempi record, visto che la fiducia al provvedimento dovrà essere votata domani alle 20. Tra le novità non mancano i trabocchetti, come quello delle risorse che il Governo vorrebbe destinare alla stabilizzazione di 350 mila precari nella pubblica amministrazione. Una misura che richiederebbe 15 miliardi l'anno, secondo i calcoli del ministro delle Riforme e innovazione nella pubblica amministrazione Luigi Nicolais. Peccato, però, che questi soldi in Finanziaria non ci sono. Il maxi-emendamento «è stato consegnato al presidente del Senato insieme alla relazione tecnica» prima delle 15 di ieri, ha annunciato nel pomeriggio il ministro per i Rapporti con il parlamento, Vannino Chiti: «Questo è l'unico vero testo». Il maxiemendamento conterrà alcune novità rispetto alla versione della manovra licenziata dalla Camera. Oltre, quindi, ad essere recepite le modifiche approvate e poi decadute dalla commissione Bilancio del Senato, entreranno anche un centinaio di proposte della maggioranza. Chiti ha sottolineato alcuni «elementi di novità» del testo: la modifica della tassa di successione con particolare riferimento alle imprese, gli incentivi alla rottamazione, risorse per le infrastrutture del Veneto che si aggiungono a quelle della Lombardia, la modifica dell'articolo 1 della Finanziaria, approvata anche con i voti dell'opposizione (destinazione delle maggiori entrate dalla lotta all'evasione a riduzione pressione fiscale e a misure sociali), le maggiori risorse alla sicurezza, alla ricerca scientifica, e quelle per risolvere la questione della Regione Sicilia. Sulla questione dei «conti dormienti» nelle banche, Chiti ha aggiunto che «la decisione da parte del governo è quella di accelerare le procedure per l'accertamento presso le banche di questi conti, la determinazione delle garanzie per i correntisti e l'attribuzione delle risorse a due finalità: il risarcimento degli investitori travolti dai crack finanziari e la stabilizzazione dei precari». Nella bozza al maxi-emendamento si mettono a disposizione 5 milioni di euro per il 2007 e si dispone la possibilità di alimentare il fondo anche «da una somma pari al risparmio di interessi derivanti dalla riduzione del debito pubblico». La stabilizzazione riguarda personale già assunto con varie tipologie contrattuali a tempo determinato. Il fondo ad hoc per i precari, però, ha già il sapore amaro della beffa. A sostenerlo, tra le righe, è il ministro Nicolais: «Per assumere 500 mila precari negli enti pubblici potrebbero essere necessari circa 15 miliardi l'anno e queste risorse nella Finanziaria non ci sono». Nicolais sottolinea inoltre che introdurre 500 mila persone «non sarebbe un vantaggio per l'amministrazione» che ha bisogno sì di giovani, ma inserendolo «in maniera graduale». Secondo il ministro, le risorse previste nell'emendamento alla manovra che punta alla costituzione di un fondo per la stabilizzazione di 350 mila precari tra ministeri, enti locali e sanità non sarebbero sufficienti anche perché - spiega - i fondi contenuti nei conti correnti bancari «dormienti» sarebbero «una tantum», mentre gli stipendi delle persone eventualmente assunte costituirebbero un costo annuale. Altra cosa è invece la stabilizzazione nella scuola dei 150 mila insegnanti precari che hanno contratti di supplenza da almeno tre anni. «Questi non sarebbero un costo - dice - perchè sono già retribuiti». Secondo Nicolais, nelle amministrazioni centrali nel 2007 dovrebbero essere assunti 8-10.000 precari, mentre altre stabilizzazioni potrebbero essere previste negli enti locali e nella sanità.