Le reazioni
Dopo l'allarme per le contestazioni a Mirafiori ai tre leader sindacali confederali, il dibattito continua a tenere banco e da più parti si leva la richiesta di non archiviare il caso come un incidente di percorso e di dare ascolto alle ragioni dei lavoratori. I sindacati parlano di un'assemblea «storica», il cui valore sta proprio nella ripresa di un dibattito franco con i lavoratori di una grande realtà industriale del Paese. «È stata una bellissima assemblea, vera, senza filtri. Qualche fischio è il sale della democrazia», ha commentato Guglielmo Epifani dalle colonne dell'Unità, e nel suo entourage viene confermato che il leader della Cgil non è affatto preoccupato, anche perchè le critiche mosse al sindacato non riguardano tanto la Finanziaria quanto il nodo del Tfr e la preoccupazione sull'allungamento dell'età pensionabile. Sulla produttività, anzi, la dichiarazione di Epifani di non voler «accettare scambi», di non farsi imporre condizioni dalla Confindustria, è stata accolta - sottolineano alla Cgil - con un applauso. Così, mentre il centrodestra cavalca la protesta anche per criticare Finanziaria, a sinistra si coglie lo spunto per chiedere più attenzione nei confronti dei ceti più deboli. «Il trattamento riservato ai leader sindacali ridicolizza la tesi del centrosinistra secondo la quale questa è Finanziaria è fatta per i redditi più bassi», afferma Fabrizio Cicchitto (Fi), mentre l'esponente di An Ignazio La Russa punta l'indice sul «miracolo di Prodi», quello cioè di essere riuscito a unire tutti contro questa Finanziaria. «In Italia esiste una questione salariale, alla quale va data risposta: serve una nuova scala mobile, un meccanismo di indicizzazione automatico dei salari e delle pensioni», rilancia Pino Sgobio, capogruppo Pdci alla Camera. «Quella di ieri è stata una contestazione fondata perchè riflette la preoccupazione diffusa tra i lavoratori derivante dallo scippo del Tfr», ha commentato l'ex ministro del Lavoro, Roberto Maroni, che ha però apprezzato molto la decisione dei tre leader sindacali di riprendere il confronto con le assemblee dei lavoratori Fiat dopo 26 anni. «La novità più interessante è che i tre leader sindacali sono tornati a parlare con i lavoratori. Ammiro il coraggio di chi è andato a sostenere temi discutibili come quelli sul Tfr». Secondo Maroni, infatti, sul Tfr c'è stato un «peggioramento» della normativa a tutela dei lavoratori «che ha suscitato preoccupazioni tra i lavoratori, ma - ha concluso - non drammatizzerei».