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Le reazioni da Bruxelles

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L'Ue preme sul deficit e non commenta il «taglia-tasse»

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Bruxelles tace, ma per la Commissione Ue la priorità resta la riduzione del deficit e del debito. Il commissario agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, per ora preferisce non pronunciarsi sull'emendamento alla Finanziaria approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, quello che prevede di utilizzare le entrate fiscali record (più 37 miliardi nei primi undici mesi dell'anno) per abbassare la pressione fiscale dal 2008. Ma dal palazzo della Commissione Ue si ricorda la linea ribadita con forza nelle ultime settimane dallo stesso commissario: in questa fase in Italia tutte le entrate in più vanno destinate esclusivamente al risanamento dei conti pubblici. Dunque, niente taglio delle tasse, almeno per il momento. Una strada, quella indicata da Almunia, condivisa anche dall'Eurogruppo e dal suo presidente, Jean-Claude Juncker, che pochi giorni fa ha ricordato come portare il disavanzo sotto il 3% non è l'obiettivo cui tendere, ma solo un traguardo minino. Almunia, comunque, aspetta di vedere quale Finanziaria uscirà dal Parlamento. La Manovra è oramai in dirittura d'arrivo e, una volta varata definitivamente, sarà esaminata nel dettaglio dalla Commissione, per verificare se i «muri maestri» di cui ha parlato il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, sono salvi. Ma intanto a Bruxelles qualche apprensione hanno suscitato le affermazioni del viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, che ipotizza un rapporto deficit-Pil attorno al 6% nel 2006 per colpa del debito delle Ferrovie. «Quest'anno finiremo attorno al 6% nel rapporto deficit-pil - ha detto Visco - Avendo sollevato un pò di tappeti. Il debito delle Ferrovie peserà infatti sui conti per circa un punto di pil. E peserà anche sul debito». Secondo Visco però per il 2007 non ci saranno problemi. «Ci sono altre fonti che riducono il debito - ha detto infatti - Perciò alla fine non credo ci saranno impatti. Per l'anno prossimo tutto è risolto: il debito scenderà, il disavanzo andrà sotto il 3%. E questa è la cosa importante». Almunia però vuole vederci chiaro e i suoi uffici sono già al lavoro. «I servizi della Commissione - ha spiegato Amelia Torres, portavoce di Almunia - sono al corrente dell'operazione riguardante il finanziamento della costruzione della rete ferroviaria ad Alta velocità da parte della società di proprietà dello Stato Rfi. Stanno quindi esaminando l'impatto sul deficit dell'intenzione espressa dal Governo di assumere, al posto di Rfi-Tav, il rimborso del prestito emesso da Infrastrutture Spa. E, in particolare, se questo impatto sia limitato al 2006 o inciderà anche sugli anni successivi e in che misura». Almunia - in linea con quanto scritto nella Finanziaria - prevede per il 2006 un deficit al 4,8%, che nel 2007 dovrebbe scendere al 2,9%. E se per Visco la questione Fs potrebbe appesantire ulteriormente anche la voce debito pubblico, la portavoce di Almunia avverte: «Non ci aspettiamo alcun impatto sul debito per quest'anno e per gli anni futuri», visto che Eurostat - ha spiegato - l'anno scorso ha deciso che l'impatto dell'operazione avrebbe avuto riflessi sul debito solo nel 2004 e nel 2005.

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