di EMANUELA ZONCU «VERGOGNA, vergogna».

Un corteo che secondo gli organizzatori ha visto sfilare circa 2000 pompieri aderenti ai tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, personale libero dal servizio perché il lavoro dei vigili del fuoco viene garantito costantemente. Rigorosamente con la divisa, sono arrivati da tutta Italia per gridare il loro «no» alla Finanziaria. A spiegare le ragioni della protesta, Fabio Angiulli, coordinatore generale della Uil dei vigili del fuoco: «Ora è prevista una ulteriore decurtazione del personale. In tante zone d'Italia si rischia la chiusura delle caserme per la mancanza di personale e turni sempre più massacranti». Angiulli ha ricordato le «carenze organiche» e «i tagli per le spese del normale funzionamento dei mezzi. Inoltre c'è la questione dello stipendio: dopo 15 anni di servizio un vigile del fuoco prende 1.200 euro al mese». Problematiche ribadite anche da Pompeo Mannone, segretario generale della Cisl del Corpo: «Tra i punti critici - ha detto - c'è la carenza insopportabile di organico. Un turn over pesante e il rischio di chiusure delle sedi di servizio». Mannone, facendo riferimento alla retribuzione, ha sottolineato che «da tempo i Vigili del Fuoco non vengono pagati per il lavoro svolto». Intanto, ieri, in mattinata, una delegazione sindacale è stata ricevuta in Senato dalle commissioni Lavoro e Finanza. Il Governo adesso sembrerebbe infatti intenzionato a soddisfare le richieste, con un fondo di 57 milioni di euro. Al termine dell'incontro i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno riferito ai partecipanti della mobilitazione nazionale che le due commissioni hanno preso l'impegno a «sostenere tutti i punti della vertenza». «Si sono resi disponibili a una seria riforma strutturale già da gennaio e ad affrontare le questioni che abbiamo presentato», ha detto Fabio Angiulli della Uil. Il sindacalista ha ribadito che se poi non «saremo soddisfatti scenderemo di nuovo in piazza e proporremo delle agitazioni in tutte le province d'Italia con manifestazioni spontanee». Pompeo Mannone della Cisl ha aggiunto che le due commissioni «hanno ascoltato i tre punti fondamentali: la questione degli organici legata anche ai precari, il bilancio e la retribuzione, perchè deve essere riconosciuto il nostro lavoro altamente professionale e fortemente a rischio. Siamo stanchi delle promesse e vogliamo fatti concreti. Ci aspettiamo quindi impegni precisi». «Oggi (ieri, ndr) ho detto loro - ha spiegato Stefano Zuccherini vicepresidente della commissione Lavoro del Senato - che siamo consapevoli dei gravi problemi della categoria e in particolare di quelli dei discontinui, lavoratori precari che possono raggiungere solo un dato monte di ore di lavoro dopo il quale il comando non li chiama più a prestare servizio». Secondo Zuccherini «la misura su cui è stato trovato l'accordo nella riunione della Cabina di regia della finanziaria al Senato è un primo passo nella direzione giusta». La misura in questione, come spiega Zuccherini, «prevede l'assunzione di 600 vigili e aumenta le giornate lavorative che i vigili discontinui possono effettuare, da 120 a 160, così da poter rientrare nelle graduatorie per l'assunzione. Rifondazione chiederà al Governo l'istituzione di un tavolo di confronto con le organizzzazioni sindacali». «Ieri la polizia, oggi i vigili del fuoco sono la testimonianza di come l'Esecutivo abbiamo completamente ignorato le esigenze del comparto sicurezza» è stato invece il commento di Jole Santelli, Responsabile sicurezza e immigrazione di Forza Italia. Mentre con una nota, la deputata Udc Anna Teresa Formisano chiede che «il Governo salvaguardi la funzione indispensabile svolta dai Vigili del Fuoco».