Un vespaio per la Ronconi nella Consulta antidroga
Ma la presenza dell'ex brigatista torinese d'azione, Susanna Ronconi, in un organismo istituzionale - la Consulta per le tossicodipendenze - ha creato subito un vespaio. «Non si mettono gli assassini in cattedra, né gli si chiedono consigli sulla droga, come su altri temi» ha affermato Maurizio Gasparri (An), il primo a sollevare il «problema Ronconi» ieri, nel giorno in cui il pool di esperti scelti dal ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, si riuniva per la prima volta. A sei anni di distanza, la storia si ripete. Già nel '99 Livia Turco, allora ministro per la Solidarietà sociale del governo D'Alema, aveva offerto a Susanna Ronconi un lavoro come consulente dell'Osservatorio permanente per la verifica delle droghe e delle tossicodipendenze. Anche allora ci fu un gran clamore, anche allora Maurizio Gasparri, presentò un'interrogazione parlamentare. Tanto che il ministro Turco fu costretta a fare un passo indietro, e la consulenza alla Ronconi non arrivò mai. Che succederà oggi? Il centrodestra chiede al ministro Ferrero di fare dietro front, e stigmatizza «il nuovo esempio di riciclaggio di personaggi che rappresentano un pessimo esempio». «Invece di combattere la droga riciclano terroristi» ha detto ancora Gasparri, che ha duramente criticato «la composizione di questo organismo, che pone in una condizione di assoluta marginalità le comunità e gli operatori laici e cattolici che non sono allineati alle posizioni del governo, che ha invece dato un'impronta di regime a questa struttura, con la presenza al massimo di 4 o 5 operatori su 70, scelti tra quanti hanno sostenuto le battaglie a sostegno della legge Fini-Giovanardi e della vera lotta contro la diffusione delle droghe». E il vicepresidente dei deputati di Alleanza Nazionale, Roberto Menia, si chiede «quale sia il titolo di merito della Ronconi, forse l'omicidio?» ricordando che «il curriculum della Ronconi riporta nell'anno 1974 la partecipazione all'assalto della sede della destra padovana nella quale persero la vita Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola». «Uno schiaffo ai cittadini onesti» per Ettore Pirovano, di Lega Nord come Roberto Cota che ironizza con un proverbio «dimmi con chi vai, ti dirò chi sei...». Difende la scelta il ministro Ferrero. «Susanna Ronconi c'è stata indicata dal Forum Droghe e come tale non abbiamo alcun motivo per dire di no all'incarico. Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della consulta» ha detto il ministro ricordando che la «Consulta è un gruppo di operatori e persone che hanno numeri scientifici». E per la Ronconi scende in campo pure don Ciotti. «La Ronconi è preparata, il passato non crei pregiudizi, l'ex terrorista ora è al servizio degli ultimi» ha avvertito il fondatore del Gruppo Abele, per cui la Ronconi ha già lavorato.