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«Supereremo presto le divisioni»

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Il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa è certo che la Cdl resterà unita

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Un tentativo di mediare in extremis? Ignazio La Russa, capogruppo di Alleanza Nazionale alla Camera, lo racconta così. «Ho un rapporto di amicizia e di stima che mi lega a Casini - racconta -. Per cui, visto che si trovava a Milano, dopo aver informato Fini per evitare fraintendimenti, mi è sembrato giusto portargli il mio saluto». Cosa vi siete detti? «Pier Ferdinando è stato cortese come sempre. Abbiamo parlato per un mezz'ora ed è mia convinzione che presto supereremo le distinzioni che ci sono». Perché ne è così convinto? «Perché la differenziazione che vuole marcare l'Udc non è su chi è più moderato o chi è meno moderato. Ieri, ad esempio, anche Casini è sceso in piazza con le forze di polizia». Allora cos'è che vi divide? «L'Udc ha una preferenza per un assetto proporzionale alla tedesca mentre il resto della Cdl, An sicuramente, è convinto che non si può mettere in discussione il bipolarismo. Questo però, con buona pace di Prodi, non è un punto di diversità che attraversa solo l'opposizione, ma entrambi gli schieramenti». Cioé? «Anche a sinistra ci sono partiti, ad esempio Rifondazione Comunista, che la pensano come l'Udc. Questo significa forse che esiste un asse Casini-Prc?» Quindi lei è tranquillo? «Si tratta di divisioni che, ne sono convinto, non possono perdurare a lungo». L'Unione non la pensa così. «La maggioranza, divisa come è, ha la necessità i aggrapparsi, in maniera quasi disperata, alle possibili divisioni del centrodestra. Ma rischia di essere ridicola. Non riescono a trovare l'accordo sulla Finanziaria e vengono a dire a noi che siamo divisi». Già, ma Casini dice che la Cdl è morta? «Quando dice che, con il risultato elettorale, si è aperta una nuova fase, dice una verità. E non vedo miglior battesimo, per questa nuova fase, delle due manifestazioni di sabato che hanno messo in evidenza più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono». Da quello che dice l'opposizione sembra compatta. «Abbiamo lo stesso giudizio sul governo Prodi, lo stesso giudizio sulla Finanziaria, sosteniamo compatti le forze dell'ordine, abbiamo la stessa politica estera, sul tema della famiglia la pensiamo allo stesso modo. Sono assolutamente convinto che supereremo anche le divisioni che riguardano il modello istituzionale». N. I.

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