Cesa: «Abbiamo preso una strada nuova»
Il dado è tratto, dice il segretario Lorenzo Cesa che avverte: «Abbiamo grande amicizia e rispetto per Berlusconi ma noi ieri (sabato, ndr) abbiamo preso una nuova strada». E poi: «Vogliamo rappresentare il popolo moderato di centrodestra - ha detto Cesa - in maniera diversa. Solo con gli slogan rischiamo che questo governo duri ancora. Chi ha tentato la spallata, cosa a cui non ho mai creduto, si è trovato con la spalla rotta. Occorre avere un progetto e il nostro è quello di realizzare in Italia un grande centro moderato alternativo alla sinistra che intercetti tutti i moderati rimasti delusi dal governo dell'Unione». A Berlusconi manda a dire di rendersi conto che «ormai le opposizioni sono due. La nostra manifestazione - spiega il segretario dell'Udc - è stata consapevole, rispettosa della piazza di Roma e rivolta al futuro. Ringraziamo Berlusconi ma il problema non è di sacrificare i vitelli grassi nè di rientrare in chissà quali ranghi. Il problema è politico, la nostra è l'opposizione che vuole creare una alternativa moderata a questa maggioranza, a questo governo». Il segretario dell'Udc ha anche sottolineato che il suo partito ha un'idea diversa da Forza Italia sul modo di fare opposizione. «Deve essere seria e non populista, condotta con la testa e non con le marce». La politica «è fatta di proposte, di alternative credibili. Se il ricorso alla piazza si trasforma nell'unico sbocco, diventa un segnale di debolezza». Rocco Buttiglione aggiunge: «In piazza a Roma, c'erano i muscoli dell'opposizione, ma a Palermo c'era un'idea per il governo del Paese. Senza muscoli non si va lontano, ma senza cervello ancora di meno». Secondo Buttiglione «non è stato un errore non andare alla manifestazione di Roma. C'è una diversa strategia, loro pensano che la piazza fa cadere il governo; noi vogliamo disarticolare la coalizione di centrosinistra mettendo in luce le sue contraddizioni e costruendo un'alternativa».