Mastella tende la mano all'amico Pier
E così, ieri, da Siracusa, circa trecento chilometri di distanza dalla manifestazione palermitana dell'Udc, il ministro della Giustizia sembra raccogliere il richiamo dei suoi ex compagni democristiani. «Se proprio dovessi giudicare - ha detto Clemente Mastella - sono molto più vicino nell'esercizio di una manifestazione ai miei ex amici dell'Udc a Palermo di quanto non sia con il pensiero a Roma». «Le manifestazioni - ha proseguito il ministro - esprimono motivo di polemica rispetto all'azione politica. Tra coloro che oggi (ieri, ndr) protestano e leggere quanto ha detto il Censis nel rapporto di ieri (venerdì, ndr) in cui si fa riferimento ad un boom notevole in economia, ci ragionerei un po' sopra». Va da sé, ovviamente, che Mastella non vede nella Finanziaria motivi sufficienti per andare in piazza: «Non mi pare che questa Finanziaria comporti affanni particolari. È una Finanziaria giudiziosa che richiede qualche sacrificio, ma che per esempio, secondo un autorevole giornale economico, consegna a una famiglia media 300 euro all'anno». In sostanza, per il leader dell'Udeur, «c'è un problema in Italia e nel mondo che è quello del ceto medio, che va valutato perchè a rischio scomparsa come categoria e quindi anche sul piano della pressione che può esercitare a fronte dell'esercizio dell'azione di governo». In ogni caso, non è comunque in vista, secondo ancora il Guardasigilli, il rischio di una spallata al governo perché «le spallate avvengono in campagna elettorale». «Mi hanno rotto le balle per 10-15 anni - ha tuonato - dicendo che avevo consumato un'esperienza politica, ed era una spallata fatta come partito politico». Insomma, per Mastella, «se la spallata avviene, può avvenire soltanto al Senato». «Là non c'è nessuna irritualità morale - ha spiegato sempre Mastella - Cioè lo scandalo moralistico che la Cdl esercitava su di me e sui miei amici in questo caso non ha confronto con quanto viene esercitato verso i vari De Gregorio. Questa doppia morale, un tempo togliattiana, e forse oggi berlusconiana non mi piace». Michele Vietti, sui i partiti del centrosinistra che possano dialogare con il centro moderato su cui punta proprio l'Udc, da Palermo non ha usato mezzi termini: «Clemente Mastella è un nostro dirimpettaio, anche se non è l'unico. Penso anche agli amici popolari che stanno nella Margherita e ad Antonio Di Pietro». A Siracusa, Mastella si è infine soffermato sulla competenza sui reati di immigrazione clandestina che, secondo il Guardasigilli, «resterà alle Procure locali e non andrà alla Procura antimafia». G. Min.