Il premier loda Casini «Sono felice che diserti il corteo del 2 dicembre»
Parole «suadenti» da parte del premier che però hanno messo in difficoltà il leader dei centristi, perché in molti hanno visto nel gesto del Presidente del Consiglio un invito — neppure troppo velato — a sedersi al tavolo dell'Unione. Invito che per il momento l'ex Presidente della Camera non avrebbe alcuna intenzione di raccogliere ma che invece potrebbe considerare con attenzione nel caso Prodi cadesse e si dovesse arrivare a un governo tecnico. In quel caso — è il parere di molti — il leader dell'Udc potrebbe anche considerare l'ipotesi di appoggiare il centrosinistra e provare a dare vita a quel «grande centro» che in molti vagheggiano. Romano Prodi ieri ha scelto un'intervista a un'emittente privata, Telelombardia, per inviare il suo messaggio a Casini: «Mi fa piacere che l'Udc non aderisca alla manifestazione del 2 dicembre. È la prova che è una manifestazione costruita sul niente». Poi ha aggiunto: «Questo non vuol dire che si cambia formula di governo. Vuol dire che nell'opposizione qualcuno usa un po' di cervello». Poche parole che comunque hanno scatenato le reazioni di tutto il centrodestra. E se nell'Udc Pier Ferdinando Casini ha preferito non commentare, il più preoccupato è stato l'ex ministro Carlo Giovanardi: «Quando si raccolgono gli applausi di un avversario come Prodi, le critiche di tutti gli alleati e lo sconcerto di tanti elettori che nelle ultime politiche hanno votato Udc — ha commentato — bisognerà pur riflettere sul fatto che evidentemente c'è qualcosa che non va». Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa invece attacca frontalmente il premier: «Prodi ci ha lanciato una polpetta avvelenata che respingiamo al mittente. Evidentemente è preoccupato dal nostro modo di fare opposizione che entra nel merito delle cose da fare. Noi il 2 di dicembre, a Palermo, vogliamo lanciare un grande progetto per la costruzione della casa dei moderati». Luca Volontè invece parla di un complotto contro i centristi: «Continua il "fuoco incrociato" sull'Udc. Prodi si concentri sulla annunciata fiducia al Senato, sugli alleati delle "10,100,1000 Nassiryia" che siedono nelle sue fila ed eviti di mestare nel centrodestra. L'Udc non si è mai sognato di chiedere, né entrerà mai in nessun governo di centrosinistra, al quale siamo radicalmente oppositori». Poi il deputato attacca la Lega che ieri, in un'intervista, aveva detto chiaro e tondo che l'Udc non era indispensabile per la Cdl. «Calderoli e altri prima di lui, fanno lo stesso gioco di Prodi, nulla cambia: due blocchi che insieme si reggono — ha commentato Volonté — Noi invece vogliamo aprire le porte e sbloccare il sistema attraverso lo strumento dell'Udc». Severo il giudizio di Maurizio Gasparri: «Gli elogi di Prodi all'Udc per la mancata partecipazione al corteo del 2 dicembre al quale, invece, saranno numerosi gli elettori del partito di Casini, dovrebbe indurre i nostri colleghi a riflettere. Essere elogiati da Prodi dimostra che lui ritiene più dannoso per il suo malefico governo che si manifesti in piazza piuttosto che al chiuso delle sale separatamente». Lapidaria, invece la risposta del senatore di An Altero Matteoli a Prodi: «Sabato prossimo a Roma ci sarà tanta di quella gente con il cervello che nessuno si accorgerà se ci sarà un partito in più o uno in meno».