Forza Italia compatta: «Ci danneggiano solo i continui distinguo»
E ieri Gli esponenti della Cdl hanno relicato seccamente alle accuse del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sulla inutilità di scendere in piazza. Il primo è stato il vicecoordinatore di FI Fabrizio Cicchitto. «Ci permettiamo di far osservare all'amico Casini che non sono le manifestazioni di piazza a rafforzare Prodi — ha spiegato — né può esserlo da sola quella organizzata per il 2 dicembre a San Giovanni in Laterano, escludendo quindi tra le cause di un sostegno indiretto al governo l'analoga iniziativa prevista per lo stesso giorno a Palermo sotto le insegne dell'Udc». «Casomai — ha proseguito — malgrado tutti gli errori che il centrosinistra sta commettendo e l'autentica reazione di rigetto che la Finanziaria sta provocando all'interno del Paese, a complicare la vita al centrodestra sono i continui distinguo e le contraddizioni all'interno della Casa delle libertà». «È perfettamente legittimo che l'Udc non sia a Roma, è altresì legittimo che sia a Palermo. Ma è anche doveroso e legittimo — ha concluso l'esponente azzurro — che Forza Italia, An e Lega sfilino verso piazza San Giovanni senza essere accusati di dare una mano al governo». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Antonio Martusciello, deputato e componente della Consulta del presidente di Forza Italia: «Le frammentazioni, i distinguo su ogni argomento, le troppe voci dei sostenitori di questo governo, tra loro discordanti su tutto, rendono l'azione politica del centrosinistra oltremodo incomprensibile e del tutto inefficace. Partendo da questo palese esempio di incapacità di governo e di totale assenza di unitarietà, la Cdl deve prendere ulteriore slancio, affermando in maniera univoca la propria volontà di mettere in campo una politica sempre più dalla parte della gente. La manifestazione del 2 dicembre rappresenta un momento di aggregazione fondamentale per affermare, senza se e senza ma, la ferma volontà del centrodestra di non voler più assistere allo scempio politico perpetrato da Prodi e dai suoi accoliti». Più dura, invece, Alessandra Mussolini, leader di Alternativa Sociale: «Chi il 2 dicembre non sarà in piazza a Roma contro il Governo auspica una tenuta per Prodi e il suo esecutivo». «Mi sembra che responsabilmente Berlusconi e gli altri leader della Cdl — ha aggiunto — abbiano fatto in questi giorni continui richiami all'unità, perché questo è ciò che chiedono gli elettori. Chi vuole distinguersi ad ogni costo sostiene le divisioni nel centro destra. I distinguo per un fantasioso quanto arcaico progetto futuro non perseguono il primario interesse dei cittadini italiani che vogliono mandare subito a casa il governo Prodi». Intanto ieri Alleanza Nazionale ha fatto a Milano le «prove generali» della manifestazione del 2 dicembre con una 24 ore di protesta contro la manovra economica, iniziata alle 16. Prima c'è stata una passeggiata fra piazza Duomo e piazza San Babila di parlamentari, vertici locali del partito e militanti, poi la maratona oratoria dal palco montato dietro il Duomo. A seconda dei momenti, all'iniziativa hanno partecipato 3-400 persone. A guidare il gruppo in corso Vittorio Emanuele, fra la folla del sabato per i primi acquisti di Natale, il presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa. Quindi il portavoce Andrea Ronchi, Franco Servello, Riccardo De Corato, Daniela Santanchè, Pierfrancesco Gamba. La non stop è proseguita tutta la notte. «La Finanziaria — ha detto La Russa — si può modificare solo in Parlamento. In piazza ci siamo per esprimere il nostro netto dissenso».