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di PINA SERENI TUTTO questo polverone sui presunti brogli alle elezioni dello scorso aprile scoppiato ...

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I furbetti della destra, secondo le tesi di Deaglio e Cremagni, avrebbero cercato di appropriarsi di un numero imprecisato di schede bianche. La questione però potrebbe sgonfiarsi a breve. Oppure, come auspica la destra, trasformarsi in un boomerang per la stessa sinistra. Al momento, comunque, è una «ipotesi molto remota» quella di un riconteggio, che potrebbe essere chiesto dalla Procura di Roma alla Camera, delle schede bianche esito delle elezioni politiche del 9 e 10 aprile scorso. Mentre è certo che saranno convocati in tempi brevissimi dai pm romani che indagano sull'intera vicenda i giornalisti Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani (già martedì prossimo), mentre il funzionario del Viminale responsabile dell'ufficio elettorale sarà sentito, come persona informata dei fatti, quasi sicuramente domani mattina. Dopo la visione del dvd i pm Salvatore Vitello e Francesca Loi - l'indagine resta coordinata dal procuratore Giovanni Ferrara - hanno deciso di convocare per ora gli autori per avere informazioni circa la denuncia contenuta nel film-documentario nel quale si ipotizza l'esistenza di un software in grado di «trasformare le schede bianche in voti di preferenza». I magistrati, che per il momento procedono contro ignoti hanno poi notato la sostanziale differenza tra il racconto, tra fiction e realtà, proposto dal dvd e quello contenuto nel libro «Il broglio» dell'autore anonimo che si firma «Agente italiano». In questa ultima ricostruzione al vaglio dei magistrati c'è la tesi che la modifica delle schede bianche sia avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, a votazioni in corso. Il funzionario del Viminale, dovrà invece spiegare, secondo quanto si è appreso, i meccanismi di afflusso delle informazioni elettorali nella catena di passaggio seggi-circoscrizioni-prefetture fino ad arrivare al Ministero dell'Interno. E ciò in relazione ai presunti ritardi o rallentamento nella comunicazione degli stessi dati nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 aprile. Chi indaga, infine, vuol capire o interpretare il dato statistico della diminuzione delle schede bianche nelle politiche del 2006, sceso in percentuale rispetto al 2001 dal 4,2 per cento all'1,1 per cento. Intanto nel centrodestra si parla di bufala, di pubblicità gratuita, di panzane messe su ad arte per stornare l'attenzione dalla finanziaria ecc. E mentre Pier Ferdinando Casini liquida la questione con un «I brogli elettorali? È un argomento che non mi interessa» l'ex vicepremier Gianfranco Fini è più preciso: «Se brogli ci sono stati, li ha fatti la sinistra» - ha detto a Monbtecatini. «Rappresentiamo metà Parlamento, probabilmente metà più uno, se si fosse rispettato il responso delle urne. La sinistra perde il pelo ma non il vizio di alterare la verità». «Ci hanno deriso» quando Silvio Berlusconi parlava di brogli alle politiche dello scorso aprile «e poi dopo qualche mese, si dice che i brogli ci sono stati e che li ha fatti il centrodestra, come se fosse possibile fare brogli e perdere di 24 mila voti». Ieri mattina durante la trasmissione su La7 «Omnibus Weekend» c'è stato un battibecco tra il parlamentare europeo di FI Antonio Tajani, e Beppe Cremagnani, coautore del dvd «È la sinistra - ha affermato Tajani - che non è d'accordo nel riconteggiare i voti. Le schede sono a Montecitorio ammonticchiate». «Noi - ha ribattuto Cremagnani - abbiamo rilevato in queste elezioni numerose anomalie, compresa quella del ministro degli Interni che quel giorno, anzichè stare dove doveva essere, è stato tutto il pomeriggio a casa di Berlusconi».

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